Reggio ama la musica, concerto speciale in Cattedrale

In cattedrale la preghiera si fa musica e riabbraccia un suo conterraneo, il maestro d'organo Alberto Brigandì

In cattedrale la preghiera si fa musica e riabbraccia un suo conterraneo, Alberto Brigandì,maestro d’organo, che attualmente vive e lavora a Londra.

Domenica sera, 17 novembre 2019, la chiesa e la città di Reggio Calabria hanno avuto il privilegio e il piacere di partecipare ad un concerto d’organo nella cornice luminosa di un luogo che ha visto, all’inizio e alla fine, anche la presenza del Coro Polifonico S. Paolo che ha elevato alla S. Vergine profonde note di spiritualità musicale, accompagnao dal maestro Alberto Orio,organista della cattedrale.

Ha presentato l’evento il musicologo Domenico Santacroce, il quale si è soffermato ad analizzare cosa rende sacra la musica, ricordando le affermazioni, in merito, di Papa Benedetto XVI, secondo il quale tre sono i “luoghi”: l’esperienza dell’amore, della tristezza, e del divino, che diventano i fondamenti della sacralità della musica e che “è sacro tutto ciò che eleva lo spirito”.

Il concerto inizia con il coro polifonico S.Paolo, diretto con sapienza dal M°Carmen Cantarella,che ha espresso la sua preghiera con note tolte da antifone della tradizione mariana: Ave Regina Caelorum, Ave Maria, Ave Maris Stella.

Segue, applauditissima, la seconda parte organistica in cui il maestro Brigandì, ha manifestato le sue alte qualità professionali ma soprattutto la sua capacità di innovare i testi, di trascriverli di interpretarli illuminato dalla sua sensibilità e dalla sua passione musicale.

Insieme col maestro Alberto Orio ha interpretato il Concerto Brandeburghese n.5 di Bach, da lui trascritto per organo a quattro mani. A seguire una rivisitazione del Chorale n3 in La minore di C.Franck, il Benedictus op 59 n.9 di Reger,e il Preludio e fuga, op.7 , n1,di M.Duprè.

Conclude magnificamente la serata, dedicata all’ingresso in cattedrale del nuovo prevosto, mons.Demetrio Sarica che succede a mons.Gianni Polimeni, il Coro Polifonico che, accompagnato da entrambi i maestri, ha cantato “Regina Coeli” di Mozart.

Ma nel cuore e nell’animo di chi ha ascoltato non si conclude, anzi continua un percorso spirituale che è iniziato quando le note del maestro Brigandì hanno trasportato là dove i pensieri si sono purificati, si sono collocati in luoghi inimmaginabili e inaspettati al tuo essere medesimo, quasi saziandosi di un bisogno dimenticato.

Fonte: Rita Spagna