Anche a Reggio il potere non è donna, tranne che in un settore

Le donne a Reggio Calabria restano sottorappresentante. Solo in un determinato settore le figure femminili sono ai vertici

Nel giorno della Festa Internazionale della donna vogliamo fare un’analisi sulle maggiori cariche della nostra città, per comprendere se davvero, così come dimostrano i dati in tutta Italia, anche qui a Reggio Calabria vi sia disparità tra i sessi.

Politica, università, sanitá, Prefettura e Questura, Camera di Commercio, Confindustria, società sportive, società partecipate, imprese pubbliche e private. Per non parlare poi del mondo della chiesa. Se pensiamo ai principali palazzi istituzionali, all’interno degli uffici di vertice, troviamo solo uomini.

Da una veloce immagine del territorio, il gentil sesso attende ancora di ricoprire ruoli determinanti per la nostra città. Che non sia qui il segreto del cambiamento?

E se avessimo invece proprio le donne a guidare i poteri forti? Reggio Calabria, ad esempio non ha mai avuto un sindaco donna. Non sappiamo certo se le cose cambierebbero ma almeno verrebbe ristabilito quel gap che non consente oggi alle donne di emergere.

In realtà consola un dato. Uno solo ma a dir poco determinante, soprattutto per le nuove generazioni. All’interno dei licei e delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado comandano le donne. E i risultati si vedono, eccome. Il settore scolastico è quindi quello maggiormente rappresentato.

Chi dice scuola a Reggio, dice donna dunque. I dirigenti scolastici degli istituti reggini vengono guidati in buona parte da donne.

Dati che seguono d’altronde quelli nazionali. L’82% degli insegnanti appartengono infatti al genere femminile: ben 610mila su poco più di 750mila. Se il rapporto che consacra la supremazia tra i dirigenti scolastici ci dice che in Italia sei su dieci sono donne, a Reggio Calabria invece il divario é decisamente più alto.

Anche nel mondo dell’associazionismo reggino i dati sono confortanti. Molte infatti le associazioni in cui ai vertici troviamo il genere femminile.

Se volgiamo lo sguardo al recente passato notiamo come in realtà tra donne e potere ci sia sempre stata una separazione netta e se pensiamo invece al futuro dei prossimi dieci anni, non c’è da essere molto ottimisti.

L’augurio da parte nostra è quello di non dover mai più scrivere articoli di questo tipo che evidenziano ancora differenze e disuguaglianze tra i generi nella consapevolezza però che il problema esiste ed è di carattere mondiale essendo, la condizione della donna, sempre stata sottoposta a un trattamento meno privilegiato di quello dell’uomo ed i dati purtroppo ancora lo confermano.