Regionali, Aiello a CityNow: “Campagna elettorale piatta. I miei avversari evitano il confronto”

Il candidato dell’alleanza civica del Movimento 5 stelle punzecchia i competitors. Intanto arriva una nuova tegola. È scontro con Morra

“Morra ha deciso legittimamente di non partecipare alle elezioni in Calabria, non perché è contrario ad Aiello, ma perché ha una propria posizione, preesistente rispetto alle elezioni regionali. Il fatto che Morra no sia al mio fianco nelle mie uscite non significa che non fa parte di questa campagna elettorale, perché la lotta alla corruzione, la legalità, i temi che lui porta avanti come Presidente della Commissione parlamentare antimafia, fanno parte integrante del nostro progetto politico”. Lo ha dichiarato a CityNow, appena ieri, il candidato dell’alleanza civica del il Movimento 5 stelle, Francesco Aiello. Nel corso della seconda diretta organizzata dalla nostra testata con i candidati alla presidenza della Regione Calabria, il prof dell’Unical, incalzato a più riprese sul proprio rapporto con i pentastellati, ha sostanzialemnte circoscritto lo sfilacciamento del Movimento in questa tornata elettorale calabrese. Eppure a sentire Nicola Morra oggi – per come riportato dal Fatto Quotidiano – all’interno del Movimento, e fuori, è tutto in divenire. Soprattutto alla luce della notizia data dallo stesso quotidiano, secondo cui il docente universitario “è cugino di primo grado del boss Luigi Aiello, ucciso a Soveria Mannelli il 21 dicembre 2014 nella faida del Reventino tra gli Scalise e i Mezzatesta”. Morra se la prende prima con Aiello perchè avrebbe omesso di fornire tali informazioni all’atto della candidatura rispondendo con un secco “Non darò alcun sostegno alla lista”; e poi con il coordinatore della campagna elettorale calabrese, paolo Parentela:

“È  stato gestito tutto con troppa leggerezza, spero che il coordinatore di queste elezioni regionali non ne fosse a conoscenza, anche se gli obblighi di prudenza in questa terra impongono per chicchessia accertamenti approfonditi. Questo è uno dei motivi per cui non ho partecipato e non parteciperò alla campagna elettorale. Terrò ben lontana la mia persona da questa vicenda in quanto ho un ruolo istituzionale da onorare. L’altro motivo per cui non darò alcun sostegno alla lista è il metodo di composizione ridursi all’ultimo minuto tifa scontrare con problemi che non hai il tempo di affrontare e risolvere. Mi spiace dirlo,ma stiamo rischiando di gettare alle ortiche un discreto patrimonio che a fatica abbiamo costruito in una regione così difficile e largamente occupata dalla ‘ndrangheta. Dire che si sia operato con leggerezza è un eufemismo”.

Da parte sua il candidato alla presidenza ha risposto:

“Non ho nulla a che vedere con mio cugino. Non posso scegliere i parenti. Posso scegliere come vivere, chi frequentare e chi escludere dalla mia vita”.

Nel corso della diretta a CityNow, Aiello si era mostrato ottimista rispetto alla campagna elettorale fin qui affrontata riscontrando un’attenzione crescente al progetto:

“La retorica dello sbarramento non mi interessa, il mio progetto è vincere la campagna elettorale. Non è l’ottimismo di un pazzo, ma è un ottimismo che nasce dalla consapevolezza di aver studiato le alternative politiche che sono in campo, e se posso dirlo, sono relativamente molto deboli, per la composizione delle liste, non rinnovate, e senza unità di intenti. Sono alleanze divise al loro interno”

La contestazione di Aiello in tal senso è che i suoi avversari, fatto salvo Carlo Tansi, rifuggono dal confronto:

“Questa campagna elettorale è molto particolare – ha detto -. Non solo è breve ma è anche piatta. Manca il confronto. Credo ci sia una strategia comunicativa di non fare confronti. Abbiamo notato che noi lanciamo un tema e il giorno dopo viene ripreso dagli altri. È come se noi stessimo dettando i tempi della campagna elettorale indirizzandone il dibattito. Questo non mi infastidisce, perché significa che stiamo andando verso la direzione giusta, quella di alzare il livello qualitativo di questa campagna elettorale, proponendo temi e offrendo soluzioni”.

Nei 40 minuti concessi ai candidati, Aiello ha spiegato a grandi linee l’idea di sviluppo che ha in mente. Sviluppo che passerebbe inevitabilmente dal rilancio del Porto di Gioia Tauro, dall’agricoltura e dal turismo. In tal senso vale ricordare un suo inciso:

Non credo che Calabria vivrà sempre di turismo. Semplicemente perché il turismo è un settore che si satura in breve tempo. Chi dice che si vive di solo turismo dice una cosa falsa. Quello che dobbiamo fare è colmare il gap tra quello che oggi fa il turismo e quello che potrebbe fare a regime. Io ho valutato questa differenza in termini di contributo del turismo al Pil che va dal 4% attuale attorno al 13% a regime. Sfruttare tutte le potenzialità significa che fra dieci anni se tutto funziona il turismo peserà del 14-15% sul Pil regionale”.

E se per il prof l’accessibilità di un luogo turistico non è “il problema”, quello che manca “sono gli attrattori turistici, gli operatori sono troppo piccoli e non lavorano in rete, ci sono pochi imprenditori del settore”.

Dubito della qualità di quel sondaggio”, dice poi riferendosi ai numeri fatti circolare nelle ultime ore e che lo danno posizionato al terzo posto con una forbice di consenso che va dall’8 al 12%, e promette che la sua giunta sarà un esecutivo “politecnico”, composta cioè tanto da politici che da personalità di estrazione più tecnica. E rilancia ancora:

Prima della fine della campagna elettorale, io darò 4 -5 nomi che faranno parte della mia giunta, e inviterei i miei avversari a fare altrettanto, in modo tale che l’elettore possa sapere la squadra che accompagnerà il governatore eletto”.

Se l’invito sarà accolto o meno è tutto da scoprire, ma di sicuro questo finale di campagna elettorale sarà tutto da seguire.