Verso le Regionali, la De Lorenzo spiega il divorzio con Tesoro Calabria: ‘Venuta meno la fiducia’

L’architetto già candidata lo scorso gennaio esprime forti critiche al Movimento arancione: ‘Assenza di trasparenza e democrazia’

In questi giorni di tour elettorali in tanti si aspettavano di vedere il nome dell’architetto Rita De Lorenzo tra i candidati a consigliere regionale della lista Tesoro Calabria che fa capo a Carlo Tansi. D’altra parte la De Lorenzo – che, candidata con l’attuale maggioranza nella lista “La Città che Vogliamo”, oggi combatte la sua battaglia legale per subentrare al Consiglio comunale di Motta San Giovanni al posto di Giovanni Gattuso – fu tra i pionieri del movimento arancione di Tansi in provincia di Reggio. Proprio alle scorse elezioni del gennaio del 2020 era infatti candidata proprio con Tesoro Calabria.

“Aspiro a qualcosa di più”

Dunque, per molti, era lecito attendersi un bis, ma la realtà racconta di una serie di incomprensioni che hanno messo fine al rapporto con il movimento civico.

Ed è la stessa De Lorenzo ad avvertire la necessità di chiarire:

“Come può, un progetto politico per la terra che amo, essere privo di credibilità e di trasparenza decisionale? No, grazie. Per la mia Regione aspiro ad un modello politico serio, attendibile, concreto in cui le regole di rinnovamento non disperdano mai coerenza e senso democratico”.

L’architetto prestata alla politica non nasconde di aver fortemente creduto e condiviso il progetto politico di Tansi, impegnandosi a far conoscere il movimento soprattutto a Reggio Calabria e provincia. Ma poi, come successo anche in altri casi, qualcosa è andato storto:

“Purtroppo, nel mentre il mio impegno diventava sempre più tenace, iniziavo a costatare all’interno del Movimento una sostanziale assenza di requisiti che ritengo indispensabili alla costruzione di un modello politico al quale da sempre aspiro. Mi riferisco alla totale assenza, all’interno di Tesoro Calabria, di trasparenza, di democrazia e di coerenza”.

Insomma, all’entusiasmo iniziale mostrato nei confronti di una “politica nuova” basata sulla chiarezza si è sostituito lo sconforto per il ritorno in auge di quelli che la stessa De Lorenzo definisce “atteggiamenti individualistici, contraddittori e totalmente privi di credibilità”:

“E’ venuta meno la fiducia. Si è frammentato quel senso di appartenenza ad un Movimento che credevo potesse rappresentare la novità, la via d’uscita e che invece ha mostrato un carattere identitario cupo, fortemente egocentrico e privo di capacità di confronto”.