Reggio, straordinario non pagato ai poliziotti: il SIULP ricorre al TAR
Il sindacato stigmatizza l’inerzia dell’Amministrazione, che, nonostante i ripetuti solleciti e oltre due anni, non ha ancora dato corso al pagamento delle somme dovute
01 Aprile 2025 - 15:56 | Comunicato Stampa

La Segreteria Provinciale del Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) ha incaricato il proprio legale, Avv. Pietro Barbaro del foro di Reggio Calabria, di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) – Sezione Staccata di Reggio Calabria. L’obiettivo del ricorso è ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo che obblighi l’Amministrazione a saldare le somme dovute ai poliziotti per il lavoro straordinario prestato oltre due anni fa, ma ancora non retribuito.
Il Siulp denuncia con forza una situazione ormai insostenibile, in cui i poliziotti sono costretti a svolgere ore di lavoro straordinario senza ricevere la dovuta retribuzione. Questo non solo rappresenta una grave violazione dei diritti dei lavoratori, ma mina anche la dignità professionale e il benessere del personale, già sottoposto a notevoli carichi di lavoro e responsabilità.
Obiettivi del ricorso al TAR
Con il ricorso al TAR, il Siulp si prefigge di:
- Ottenere un decreto ingiuntivo che imponga all’Amministrazione di saldare immediatamente i debiti accumulati nei confronti dei poliziotti, con somme che in alcuni casi superano i 4000 euro.
- Garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, applicando le normative vigenti in materia di retribuzione del lavoro straordinario.
- Porre fine a una situazione di ingiustizia che danneggia l’intera categoria e compromette l’efficienza del servizio di polizia.
L’inerzia dell’Amministrazione
Il Siulp ribadisce il proprio impegno nel tutelare i diritti dei poliziotti e garantire che il lavoro straordinario venga adeguatamente retribuito. Allo stesso tempo, il sindacato stigmatizza l’inerzia dell’Amministrazione, che, nonostante i ripetuti solleciti, non ha ancora dato corso al pagamento degli emolumenti relativi alle prestazioni lavorative straordinarie, nonostante siano passati oltre due anni.
Risulta particolarmente grave che, nonostante una normativa che agevola l’Amministrazione, concedendo un termine più che congruo di due anni per retribuire le prestazioni in oggetto, sia necessario ricorrere al Giudice Amministrativo per ottenere il pagamento di un diritto legittimo e sacrosanto.
