Stabilizzazione dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga, un atavico problema presente su tutto il territorio regionale, ma che a Reggio Calabria vedrà, forse la svolta.
Stabilizzazione dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga
“Reggio Calabria è il primo Comune capoluogo di provincia calabrese ad adottare una delibera di Giunta in cui si richiede formalmente la stabilizzazione dei Lavoratori ex percettori di mobilità in deroga”.
A dichiararlo è Filippo Quartuccio Capogruppo “Reggio Coraggiosa – Articolo Uno”.
“La mobilità in deroga – continua Quartuccio – è una indennità concessa sia dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che dalle Regioni e province autonome e garantisce ai lavoratori licenziati, che non hanno diritto agli ammortizzatori ordinari, una indennità sostitutiva della retribuzione e mira al loro inserimento lavorativo.
I lavoratori che rientrano in questo bacino svolgono, dal 2016, attività presso Enti locali, uffici giudiziari e sedi territoriali dei ministeri, con una indennità mensile di appena 500 euro e lottano quotidianamente per vedere riconosciuti i propri diritti. Si tratta di lavoratori e lavoratrici che, grazie all’esperienza maturata sul campo, hanno ormai acquisito competenze e capacità necessarie per garantire diritti, attività e servizi fondamentali nei comuni”.
Quartuccio conclude:
“Ringrazio il Sindaco Giuseppe Falcomatà e tutti gli assessori per aver da subito accolto e dato seguito alla proposta di delibera da me suggerita, peraltro già adottata da altre amministrazioni comunali calabresi, al fine di manifestare pubblicamente l’impegno dell’ Amministrazione Comunale sul tema del lavoro e dei lavoratori.
Con questa delibera di Giunta comunale si chiede al Governo e alla Regione Calabria la stabilizzazione dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga perché è ingiusto e non più tollerabile abbandonare questi lavoratori nel totale precariato a fronte di riconoscimenti economici irrisori, considerato che continuano a sopperire alla sempre affannosa e cronica carenza di personale di Enti e Ministeri e che rischiano, dopo anni di tirocinio, di essere espulsi dal mondo del lavoro.”