Amerigo Vespucci: un viaggio di 46.000 miglia e 30 Paesi. Il racconto del Tour Mondiale

Il numero speciale del Notiziario della Marina racconta il Tour Mondiale Vespucci 2023-25 e l'arrivo a Reggio Calabria

Nave Scuola Amerigo Vespucci Marina Militare (2)

Venti mesi di navigazione, 35 porti toccati in 30 Paesi, e oltre 46 mila miglia nautiche percorse doppiando Capo Horn, in Cile, considerato uno dei tratti di mare più pericolosi al mondo a causa delle particolari condizioni climatiche.

Il tutto sintetizzato in 80 pagine con le foto realizzate a bordo dal capo di seconda classe Maurizio La Pera.

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Il numero speciale del Notiziario della Marina

E’ il numero speciale del Notiziario della Marina dedicato al “Tour Mondiale Vespucci 2023-25” presentato stamani nel Villaggio IN Italia, ideato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, in collaborazione con 12 dicasteri, allestito sul molo di Levante del porto di Reggio Calabria in occasione dell’approdo della nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci.

Il doppiaggio di Capo Horn: un momento decisivo

E proprio il doppiaggio di Capo Horn è stato uno dei temi trattati con più soddisfazione dal comandante di Vespucci, capitano di vascello Giuseppe Lai. “Dall’inizio del viaggio – ha detto Lai – non ne parlavo, per scaramanzia ma anche per evitare di innamorarmi della cosa. Quindi, in prossimità di Capo Horn ho riunito tutti i miei collaboratori più stretti. La responsabilità è ovviamente del comandante ma ho sentito di condividerla con i miei collaboratori. E’ stata quindi una scelta, ragionata, condivisa, fatta anche con l’uso del motore per non scarrocciare sugli scogli”.

Le condizioni meteo affrontate dal Veliero

E’ stato il luogotenente Luca Zanetti, nostromo del Vespucci, a raccontare le condizioni meteo affrontate dal veliero a Capo Horn. “Abbiamo trovato vento da 35 a 40 nodi – ha spiegato – che è gestibile dal Vespucci dando buona spinta e navigabilità, con onda lunga di 6 metri. Dall’inizio del viaggio abbiamo iniziato a studiare il meteo. E’ una sfida perché il meteo è imprevedibile, con l’incrocio di due Oceani, Atlantico e Pacifico e fondali variabili. Giunti in zona abbiamo visto che c’era una finestra buona e ci siamo infilati tra due perturbazioni. La tensione era altissima e ricordo un grande silenzio. Il comandante definì il doppiaggio di Capo Horn ‘la navigazione'”.

Lo spirito di gruppo e il rapporto con l’equipaggio

Lai, parlando ai ragazzi degli scout, ha parlato dell’equipaggio e dello spirito di gruppo che deve regnare. “Il rapporto con l’equipaggio – ha spiegato – non nasce spontaneamente ma si costruisce giorno dopo giorno, soprattutto nei momenti di difficoltà. Anche i cadetti li mettiamo in difficoltà nel loro soggiorno a bordo ma non per sadismo ma perché è in quei momenti che si mette a nudo la persona con le sue qualità ed i suoi difetti. Se sopravvivi a questi momenti diventi più forte”.

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