Altimari e Balistreri: "Con Aliunde vogliamo far sentire il profumo della Calabria e del Mediterraneo'

di Vincenzo Comi - 'Proveniente da qualche parte'

di Vincenzo Comi – ‘Proveniente da qualche parte’, questo è in sintesi il significato della parola ‘Aliunde‘.

“Cercavamo un nome che potesse diffondere la nostra musica e veicolare i messaggi delle nostre canzoni – spiega il maestro Claudio AltimariAliunde ci è sembrata una parola bella, dal suono piacevole.”

AliundeBonu e malu tempu‘ è il titolo dell’album presentato nella serata di ieri al Teatro Primo di Villa San Giovanni e composto da Claudio Altimari, originario di Reggio Calabria, e da Valentina Balistreri, cantante e performer palermitana, poi trapiantata a Reggio Calabria, parente della nota cantante e cantastorie Rosa Balistreri.

Definito dal musicologo e giornalista Francesco Villari, che ha moderato l’incontro con gli artisti, come “Un viaggio tra canzone d’autore e world music” l’album è uscito il 27 maggio con l’etichetta iCompany.

Il pubblico ha goduto del mini live dalle profonde radici della tradizione culturale calabrese. La voce, calda e sanguigna di Valentina Balistreri si è dovuta plasmare ai suoni più dolci di Altimari.

“Sarebbe stato un vero peccato non usare le tonalità basse straordinarie di Valentina – spiega Caludio Altimari – Tutto nasce da un paio di conversazioni estive con Alessandro Quattrone. Volevamo creare qualcosa che avesse una forte identità calabrese e reggina in particolare. L’idea era ed è stata quella di concentrarci sulla città di Reggio. La scrittura dei brani è stata abbastanza veloce, molto più lunga invece è stata la gestazione degli arrangiamenti. Volevamo fare sentire – conclude – il profumo della Calabria e del Mediterraneo.”

Un incontro del tutto casuale, quello tra la cantante Balistreri ed il maestro Altimari. Una scintilla scoccata grazie all’amico Raffaele Mortelliti che li ha fatti incontrare ed ‘annusare’.

“Raffaele mi ha ascoltato durante un concerto – spiega Valentina – Al termine dell’esibizione mi ha informato che un suo amico stava lavorando ad un progetto molto importante al quale lavorava da mesi ed era ‘a caccia’ di una voce. Dopo un pò di tempo (circa un anno) mi sono decisa e ho conosciuto Claudio. E’ nata subito una magica sintonia…”

Nel disco, undici canzoni originali composte dallo stesso Altimari e dal poeta Alessandro Quattrone, entrambi calabresi, che – pur traendo ispirazione soprattutto dal retroterra culturale calabrese – si spingono molto oltre i limiti della tradizione, entrando in territori inusuali caratterizzati dalla presenza di melodie e arrangiamenti che guardano sia alla world music che alla canzone d’autore, con una particolare attenzione alla ricerca delle sonorità.

“In realtà il disco prevedeva dieci tracce ma l’influenza del musicista Mimmo Martino si è fatta sentire – spiega Altimari – Stavo rientrando a casa quando già in ascensore sentivo una melodia che non mi lasciava. L’ho poi fissata nella mia mente col pianoforte e ho coinvolto immediatamente Valentina ed Alessandro. Parliamo della traccia Bonu e Malu Tempu da cui prende il nome il disco.”

I testi di Alessandro Quattrone sono rigorosamente in dialetto reggino. Una novità assoluta se si pensa che la musica popolare calabrese utilizza spesso altri dialetti come quelli provenienti dall’area grecanica.

Il risultato è un’immagine rinnovata del linguaggio poetico-musicale calabrese, uscendo dagli schemi precostituiti e dai clichè, capace di rappresentare e trasmettere valori provenienti sia dalla cultura internazionale che da quella locale, da quella “alta” e da quella “popolare”.

I testi trovano nel dialetto una risorsa di primaria importanza per “dipingere” contenuti universali, dai più elevati ai più comuni, con un taglio espressivo che li lega al vissuto calabrese, guardando spesso al linguaggio lirico di ascendenza letteraria.

Ad affiancare Claudio Altimari e Valentina Balistreri, nell’album: Davide Beatino (basso), Stefano Berto (piano, tastiere, programmazione), Tony Brundo (pianoforte, tastiere), Francesco Canale (chitarra elettrica), Ivan Ciccarelli (batteria, percussioni), Francesco Loccisano (chitarra battente), Silvio Masanotti (chitarre), Bruno Pugliese (chitarra acustica), Marco Rovinelli (batteria).

FOTO DI ANTONIO SOLLAZZO

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