26ᵃ edizione EcoJazz Festival: 'Il jazz incontra la fata morgana'

Come da tradizione “Ecojazz Festival”, giunto

Come da tradizione “Ecojazz Festival”, giunto alla 26° edizione, alza il suo sipario all’alba sotto gli impulsi vocali di Jhon De Leo l’artista visionario capace di trasformare le immagini in suoni grazie alla sua particolarissima duttilità canora. Per l’appuntamento che segna l’inizio della rassegna musicale in tanti si sono messi in fila a notte fonda aspettando l’apertura dei cancelli della Torre Nervi per partecipare a questo appuntamento considerato identitario dell’estate reggina e apprezzato da un pubblico di appassionati che a ogni ricorrenza fa nuovi adepti.
L’apertura della rassegna realizzata sul lungomare, con il cielo che alle spalle delle persone riunite sulla balconata si rischiara ingentilendo magicamente i contorni urbani, marca in modo significativo lo stile della manifestazione che ha fatto proprio il famoso motto di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Sulla passeggiata a mare si esibiscono artisti che con la loro bravura duettano con gli elementi e in particolare con quel contesto speciale che genera il miraggio della Fata Morgana.
Così è stato per De Leo che ha inchiodato al pavimento le decine di spettatori, grandi e piccoli, affascinati e rapiti dai gorgheggi e dalle percussioni provocate dalle sue corde vocali con un’alternanza di toni bassi e acuti che richiamava alla mente il moto ondoso in tempesta. La “voce-strumento” di De Leo ha mescolato assieme ritmi folkloristici, tribali, jazz e contemporanei in una contaminazione improvvisa ispirata dal mutare della luce. La Fata Morgana ha danzato alle sue spalle ricurve sul microfono.
La suggestione ha così preso nuovamente forma rinnovando la magia che si perpetua da secoli e si rinnova nel presente grazie all’estro eclettico degli artisti capaci di reinventare la leggenda. L’auspicio dell’organizzatore Giovanni Laganà è che intorno a questa suggestione artistica possa essere realizzata in futuro una grande manifestazione autonoma perché diventi un attrattore turistico per la città: “Vogliamo enfatizzare il fenomeno della Fata Morgana – ha spiegato – sia dal punto di vista naturale per le particolarissime condizioni atmosferiche che la connotano e che la rendono unica, sia dal punto di vista mitologico per esaltare questa immagine fantastica che metaforicamente ha saputo sconfiggere la cacofonia del barbaro arrogante e invasore”.
Presente all’apertura di Ecojazz anche Piero Milasi, già presidente del Consorzio Ecolandia e oggi direttore tecnico del parco comunale sito ad Arghillà. E’ su quest’altro balcone naturale che la carovana artistica si trasferirà per le prossime 5 serate dando vita ad una coraggiosa collaborazione visionaria per sperimentare nuove forme di socializzazione: “il prefisso ‘eco’ unisce la manifestazione al parco – ha rilevato Milasi – e partendo da questo spunto vogliamo provare a unire le forze per offrire ai turisti e ai residenti una proposta dai marcati contorni culturali e ambientalistici. Solo investendo sulla collaborazione senza riserve può nascere un progetto duraturo di sviluppo civile”.
Appuntamento dunque al parco di Ecolandia per giovedì 3 agosto, con la chitarra graffiante del “professore” Richard Bona che insieme alla sua band promette di continuare il sogno della Fata Morgana con lo spettacolo speciale “Mandekan Cubano”.

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