4/11/1918 – A Reggio una “trincea” per ricordare: ‘Adesso c’è un’altra guerra da vincere’ – FOTO
Il messaggio firmato "i vostri nonni" sosta davanti al Monumento ai caduti
04 Novembre 2020 - 09:47 | di Eva Curatola

Una piccola staccionata di legno tenuta insieme da un filo spinato militare che rievoca le trincee della guerra con attaccati dei fogli recanti messaggi molto particolari. È questo che alcuni cittadini hanno posizionato nelle scale del Monumento ai caduti di Reggio Calabria.
La storia
La scelta non è stata affatto casuale dato che oggi, 4 novembre, si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Una giornata celebrativa istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale. Per la festa è stato scelto il 4 novembre in quanto data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (firmato nel 1918) e della resa dell’Impero austro-ungarico.
Reggio “in trincea”
I fogli attaccati alla piccola trincea costruita sulle scale del monumento ai caduti di Reggio Calabria reca la data della fine della Grande Guerra, segno inequivocabile delle intenzioni degli artefici. Ricordare ciò che è stato con un occhio al presente ed anche al futuro. In un anno come il 2020, caratterizzato per gran parte dalla pandemia il confronto con il passato diviene quasi un mantra per capire come affrontare l’emergenza. Cosa è stato fatto? Cosa è necessario fare? Andrà tutto bene?
Il messaggio dei “nonni”
A dare risposta ad un’infinita di domande che si affollano nella testa dei reggini, ci hanno pensato “i vostri nonni”. I fogli stampati in bianco e nero rievocano non solo la Prima Guerra Mondiale, ma anche il periodo del primo lockdown vissuto dagli italiani e quel mantra fatto di arcobaleni e canti sui balconi.
“Andrà tutto bene, ci dicevano.
In rotta dopo Caporetto, mentre gli Austriaci ci cannoneggiavano, come poteva andar tutto bene?Quando l’influenza spagnola ci falcidiava a centinaia di migliaia sul fronte e nelle case, come poteva andare tutto bene?
Quando tutto intorno a noi crollava, come poteva andare tutto bene?Semplice: lottando, non cedendo mai al fatalismo, sapendo che il nostro sacrificio sarebbe valso il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti e della nostra nazione.
Abbiamo combattuto e abbiamo vinto.
Ora c’è un’altra guerra da vincere. Per voi, per i vostri figli, per la nostra nazione. Se combatterete, se sarete pronti al sacrificio, se non vi arrenderete a chi vi vuole nascosti e passivi, allora anche noi saremo al vostro fianco nella lotta.
E allora si, andrà tutto bene”.
