Reggio, il dramma di Alessandro: malato cronico e senza una casa idonea, oltre 30mila firme per lui
'La mia vita sempre appesa a un filo, le istituzioni peggiorano le cose'. Una petizione online per chiedere il diritto a un alloggio popolare dignitoso
07 Aprile 2025 - 18:42 | Comunicato Stampa

Alessandro Giordano ha 36 anni, vive a Reggio Calabria e da quando ne aveva otto è costretto a fare i conti con una grave malattia renale che lo ha portato a vivere per 16 lunghi anni sotto dialisi. Poi il trapianto di rene, ma i rischi per la sua vita non si sono attenuati, soprattutto perché oggi è costretto a vivere in una casa inidonea per le sue condizioni di salute.
La petizione: 31mila firme in 48 ore
Qualche giorno fa, Alessandro ha deciso di lanciare una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere l’assegnazione di un alloggio popolare. L’appello è stato accolto con grande partecipazione: in appena 48 ore ha raccolto oltre 31mila firme.
«La mia vita – afferma – è costantemente appesa a un equilibrio precario: ogni infezione può compromettere il mio rene, ogni batterio può diventare un nemico. Eppure a peggiorare le cose non ci si mette solo la malattia ma le istituzioni».
Una casa assegnata, poi occupata abusivamente
Nel 2006, racconta, gli era stata assegnata una casa popolare nel quartiere Arghillà. Ma nel 2008, a seguito di un intervento salvavita fuori regione, al ritorno ha trovato l’abitazione occupata abusivamente, distrutta e con i mobili rubati. «È stato l’inizio del mio calvario», spiega Giordano, che da allora non ha più ricevuto un nuovo alloggio, nonostante pec, denunce e richieste ufficiali.
“Mi è stato chiesto di pagare per avere ciò che mi spetta”
«Oltre al danno, la beffa», aggiunge il 36enne. «Mi è stato fatto intendere che per “ottenere” un’altra casa avrei dovuto pagare dai 20 ai 25 mila euro. Un ricatto inaccettabile per un diritto che mi spetta». Secondo Alessandro, alcuni dei nomi legati a questi presunti abusi sono oggi emersi nelle inchieste giornalistiche sull’Aterp di Reggio Calabria.
Le attuali condizioni abitative: un rischio per la salute
Oggi Alessandro vive in affitto in una casa giudicata inidonea dalla stessa azienda sanitaria provinciale: muffa, umidità, infiltrazioni e funghi rendono l’ambiente pericolosissimo per una persona immunodepressa. «Ho avuto diversi ricoveri per infezioni respiratorie gravi. Chiedo solo che mi venga assegnata una casa idonea, che siano accertate le responsabilità e che tutto avvenga nel rispetto delle regole».
La Garante della salute: “Incontrerò Alessandro per garantire i suoi diritti”
La Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, ha dichiarato di aver contattato personalmente Alessandro dopo aver letto la sua storia. «Incontrerò nelle prossime ore Alessandro – ha detto – per capire le sue necessità e come attivarmi affinché siano garantite condizioni di vita dignitose, il suo diritto al sorriso e alla felicità».
