Op. Millennium: i 10 mln ‘macchiati’ e il piano per riciclare il denaro tra Spagna, Cina e politici
I magistrati hanno sottolineato la "versatilità criminale del gruppo", che voleva reimmettere nel mercato banconote segnate da un inchiostro speciale, rilasciato da dispositivi antirapina per renderle inutilizzabili
23 Maggio 2025 - 08:05 | di Redazione

Banche compiacenti, contatti internazionali e una rete di complicità politiche. È quanto emerso dalle carte dell’operazione Millennium, della DDA di Reggio Calabria. Al centro, Giuseppe Barbaro e il defunto Rocco D’Agostino, accusati di detenere una quantità enorme di soldi “macchiati”: banconote segnate da un inchiostro speciale, rilasciato da dispositivi antirapina per renderle inutilizzabili.
Provento dunque di un furto od una rapina, i magistrati descrivono come la vicenda come “una dimostrazione della versatilità criminale del gruppo”.
Le intercettazioni telefoniche, svelano un piano articolato per riciclare il denaro sporco. In una conversazione del 17 giugno 2021, Barbaro e D’Agostino discutono senza mezzi termini della possibilità di utilizzare milioni di euro “macchiati” per finanziare traffici di droga.
“Possiamo passare pure a tonnellate – spiega D’Agostino – perché gli dicono che c’è un po’ d’inchiostro sopra, ma sono soldi veri”. Barbaro aggiunge con sicurezza: “Se passano, sono già 2 milioni, cioè 250 chili di soldi ‘sporchi’ ma ancora utili”.
Non solo: in un’altra intercettazione, Barbaro racconta a un suo complice di come sta cercando “amicizie” con direttori di banca in Spagna e persino in Cina, dove contatti compiacenti potrebbero consentire di smacchiare le banconote e reinserirle nel circuito legale.
“Vado a parlare con i direttori delle banche, loro sanno come fare”, dice Barbaro.
La conversazione lascia emergere anche un elemento politico: Barbaro avrebbe chiesto un “pacchetto di voti” a un politico in cambio di aiuti per far passare il denaro. Una testimonianza di come la ‘ndrangheta agisca non solo con intimidazioni e violenza, ma anche manovrando il sistema politico.
Secondo i magistrati, “non c’è dubbio sulla provenienza delittuosa del denaro”, vista la quantità enorme di soldi e la presenza delle caratteristiche macchie di inchiostro. “Le conversazioni intercettate – spiegano – mostrano chiaramente la volontà di confondere le banche per riciclare questi fondi”.
L’operazione “Millennium” rappresenta così un colpo importante alla capacità della ‘ndrangheta di riciclare denaro sporco e muovere capitali su scala globale, sfidando le misure di sicurezza e facendo leva su complicità interne al sistema bancario e politico.
Il processo che seguirà dovrà ora chiarire ruoli, responsabilità e l’estensione di questa rete criminale che, tra le altre cose, prova a trasformare il denaro macchiato in soldi “puliti”.