Reggio, il corpo come rivoluzione: il performer Di Stefano e l’AbaRC riscrivono il movimento
L’artista ha invitato gli studenti ad abbandonare ogni forma precostituita di rappresentazione per lasciare che fosse il corpo a generare pensiero, dinamiche e forme in tempo reale
24 Novembre 2025 - 10:33 | Comunicato

Un incontro capace di ribaltare prospettive e riattivare energie: è quanto accaduto ieri mattina nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria , fulcro del progetto “Condominio Mediterraneo”, strutturato, pensato nei minimi dettagli, in cui ogni tappa è parte di un mosaico pedagogico ed estetico più ampio.
Protagonista assoluto, il coreografo e performer Michele Di Stefano, figura di riferimento della scena internazionale, che ha guidato gli studenti in un’esperienza immersiva sul movimento, sulla relazione e sulla creazione collettiva. Più che una semplice lezione, il workshop condotto da Di Stefano è stato un vero laboratorio di trasformazione.
L’esperienza del workshop di Michele Di Stefano all’Accademia
«Non cerco modelli estetici da raggiungere – ha spiegato – ma una costruzione che nasce dalla relazione tra i corpi. Ogni corpo è adeguato, se disposto alla coabitazione e alla condivisione dello spazio».
Il lavoro ha prodotto quello che Di Stefano definisce “un accordo quasi telepatico”, un’intesa profonda nata dalla disponibilità reciproca e dall’abbandono delle centrature individualistiche. L’artista non ha mancato di elogiare l’AbaRC, descrivendola come «un luogo fantastico», una sorta di “scuola di Atene” contemporanea, dove idee e processi si muovono liberi oltre i confini delle aule. A valorizzare ulteriormente questa tappa è il lavoro del professore Marcello Francolini, responsabile e curatore del progetto “Condominio Mediterraneo”. Francolini non solo ne ha delineato la visione generale, ma ha costruito un percorso capace di mettere in dialogo quattro artisti provenienti da ambiti diversi — arti visive, video, pratiche politiche e sociali, danza e performance — guidando gli studenti attraverso un itinerario coerente e crescente.
La chiusura del cerchio con la danza e la performance
Per Francolini, questo quarto workshop rappresenta la chiusura di un cerchio: la presenza di un coreografo come Di Stefano completa un viaggio nei linguaggi della contemporaneità, offrendo agli studenti un confronto diretto con la dimensione complessa e partecipativa del movimento.
«La danza, qui, diventa esperienza – sottolinea il docente – e restituisce un ambiente collettivo fertile, capace di contrastare l’individualismo del presente».
Accanto a Di Stefano, anche il vice direttore dell’Accademia Mimma Galluso che ha lodato la maturità e la dedizione degli studenti, capaci di affrontare sfide complesse con sorprendente sensibilità. La professoressa Rosita Commisso, responsabile del gruppo audiovisivo, ha invece ricordato il ruolo fondamentale della Scuola di Cinematografia, impegnata sin dall’inizio nel documentare gli interventi dei quattro artisti. Per i giovani filmmaker, registrare una performance dal vivo ha significato confrontarsi con un linguaggio nuovo, sviluppando competenze tecniche e una più profonda attenzione all’azione scenica. “Condominio Mediterraneo” si conferma così un progetto capace di costruire ponti tra linguaggi, generazioni e modi differenti di abitare lo spazio artistico.
Un laboratorio vivo, collettivo, in cui il corpo, guidato da maestri come Michele Di Stefano, diventa strumento di relazione, ascolto e trasformazione.
