Giovani ed opportunità per un futuro migliore: incontro con il dott. Lucio Dattola
30 Maggio 2014 - 21:18 | di Redazione

«Cittadinanza, speranza, responsabilità, impresa. Per stravolgere il mondo è necessario partire da questo»: con queste parole l’ing. Alfredo Pudano, socio fondatore dell’Associazione Attendiamoci Onlus, ha introdotto il dottor Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, nell’incontro di giovedì 29 maggio presso i Locali Parrocchiali della Chiesa Cattolica dei Greci, nell’ambito del percorso formativo per over 18 organizzato dall’associazione, dal titolo “Work in … work out: l’impresa della speranza”.L’incontro è stato un’opportunità per i giovani reggini che vogliono rimanere nella propria città, costruendo insieme imprese di speranza.Il presidente Dattola si è dimostrato una persona alla mano, disponibile e ha risposto alle domande dei giovani in maniera chiara e precisa, si è messo sullo stesso piano dei ragazzi, una persona simpatica che ha raccontato senza peli sulla lingua le sue esperienze di vita e numerosi aneddoti. Ha parlato a cuore aperto ai giovani, affrontando varie tematiche, soffermandosi sui cardini che hanno costituito il percorso seguito quest’anno dai giovani di Attendiamoci, partendo dall’analisi del termine cittadinanza. «La “cittadinanza” nasce con l’impegno quotidiano nella propria città. Ho studiato a Perugia, ma sono rientrato a Reggio, perché sono molto legato a questa città, mia madre era rimasta vedova ed io sentivo il bisogno di tornare per starle accanto. Abito al centro della città, nel traffico cittadino, ma non cambierei per nulla al mondo la mia vita- ha dichiarato il dottor Dattola-. Noi reggini sentiamo la nostra città altro da noi, abbiamo perso quello che è il senso di cittadinanza. Per fortuna ci sono decine di giovani che non hanno perso la speranza». È passato,poi, all’analisi del secondo termine, «Non è facile- ha proseguito- coltivare o nutrire la speranza in questo periodo storico, le prove sono continue: chi studia non vede realizzato il suo percorso o si vede scavalcato, sentiamo di scandali e ruberie, non da parte del solito politico di turno, ma da parte di ministri, banchieri … I giovani hanno un bel problema: quello di costruire il loro futuro in un periodo che considero peggiore di quello del dopoguerra». Questo non vuol dire che i giovani reggini debbano lasciarsi travolgere e sconvolgere dalla crisi economica e morale che imperversa sul Paese, ma devono essere testimoni di speranza e responsabili del loro futuro. Come si diventa “responsabili”? Andando ad esprimere il proprio voto, come ha ricordato il presidente. «Presto saremo chiamati al voto, è giusto che ognuno di voi si costruisca una propria opinione, un proprio pensiero, scendendo in campo ognuno per quello che può fare e non rifugiandosi nel qualunquismo, perché tutti possiamo fare qualcosa per il nostro e il vostro futuro». In questo modo è possibile fare “impresa”: «tanti sono i giovani che si stanno impegnando e che si sono inventati un lavoro, ci sono molte rivoluzioni in atto, perché se la crisi ha prodotto chiusure di aziende e il fallimento del sistema imprenditoriale reggino, molti giovani sanno che per uscirne bisogna alzare la testa e non nascondersi», ha concluso Lucio Dattola.Del resto, dopo la notte, sorge sempre il sole.