Accorpamento Galilei-Pascoli, Nordo attacca: 'Da Versace promesse da marinaio'

"Dalla Metro City nessuna reale intenzione di salvaguardare la scuola ed i minori ospedalizzati". La nota del consiglio di istituto

“Tutti ricorderete come, per placare la protesta dello scorso 11 ottobre a Piazza Italia in cui una folla di alunni e genitori dell’Istituto Comprensivo Galilei-Pascoli, inferociti per l’incomprensibile e irragionevole rifiuto della Città Metropolitana di recepire, come previsto dalla normativa, la proposta del Comune di Reggio Calabria che – votata più di una settimana prima all’unanimità dalla Giunta Comunale – prevedeva il mantenimento dell’autonomia dell’Istituto, il sindaco f.f. Versace, non solo si sia affrettato a ricevere tempestivamente i rappresentanti della protesta ma alla fine di un incontro che non è certo cominciato con toni amichevoli, abbia pubblicamente annunciato che nel brevissimo tempo a disposizione prima del Consiglio della Città Metropolitana già fissato per il prossimo 14 ottobre, avrebbe provveduto tempestivamente a richiedere ufficialmente una deroga alla Regione per far rispettare la normativa e garantire la salvaguardia del Galilei-Pascoli e di conseguenza della sua Sezione Ospedaliera presso il GOM di Reggio Calabria nonché del Coordinamento Provinciale dell’Assistenza Scolastica Domiciliare di cui questa scuola è capofila.

In un eccesso finale di foga, durante la riunione, si è persino spinto al punto di dire che era pronto a manifestare assieme a noi contro la Regione, suscitando perplesso stupore nei presenti.

Ebbene, ad oltre due giorni da queste pubbliche dichiarazioni con tanto di intervista istituzionale immediatamente rilanciata in ogni dove dal suo ufficio stampa nel tentativo di sedare la sacrosanta protesta dei genitori, di tutto ciò non è rimasto nulla. La dirigenza del Galilei-Pascoli non è stata convocata come promesso, la fantomatica lettera della Metrocity alla vicepresidente Princi per la richiesta di deroga non sembra essere stata inviata, né tantomeno alcuna copia di questa missiva è mai pervenuta per conoscenza come promesso alla scuola ed a questo Consiglio d’Istituto.

Il re (se di re si può parlare) è nudo: non c’era evidentemente alcuna reale intenzione di salvaguardare la scuola ed i minori ospedalizzati, si trattava solo di tentare di mettere a tacere una scomoda e forte voce di dissenso che ha scosso la città preoccupando centinaia di famiglia che rischiano di vedere compromesso il diritto alla scelta educativa e, ancor più importante, il diritto allo studio in caso di seri problemi di salute dei loro figli.

E così, mentre, soprattutto dal versante ionico, pervengono sempre più copiose le indiscrezioni circa bizzarri “salvataggi” di talune scuole a danno di altre con uguali o talvolta persino maggiori requisiti di legge, mentre piovono le minacce di ricorsi al TAR, mentre centinaia di minori con malattie oncologiche rischiano di perdere già dal prossimo anno la possibilità di continuare a studiare durante i necessariamente lunghi periodi di cure, la Città Metropolitana rappresentata dal suo sindaco f.f. Versace si preoccupa soltanto di alzare il livello dello scontro contro una amministrazione comunale “sorella” e lancia attacchi politici con toni da vera e propria faida nei confronti di quelli che fino a poco tempo fa erano compagni di partito e di coalizione (il Sindaco Brunetti e l’Assessore Nucera in testa), rei di aver votato all’unanimità e presentato una proposta a tutela di una scuola che per legge deve essere salvaguardata per manifeste ragioni di interesse pubblico e di tutela dei diritti dei minori.

Stupisce che la vicepresidente della Regione, da sempre attenta alla salvaguardia dei diritti delle fasce più deboli, non intervenga a difesa del Galilei-Pascoli, ancora prima che venga raggiunta dalla fantomatica missiva della Città Metropolitana, stupisce che né il Garante della Salute né il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria siano intervenuti per censurare questo inaccettabile e pregiudiziale rifiuto della Città Metropolitana a prendere atto di una legittima e unanime proposta della Giunta Comunale di Reggio Calabria.

Un rifiuto, quello della Città Metropolitana, che suona tanto più equivoco perché artificiosamente basato su un presunto ritardo di pochi giorni nell’acquisizione della proposta, un ritardo che, in verità, non è affatto sanzionabile in quanto la normativa superiore non prevede alcun termine perentorio in tal senso. Tra l’altro, se davvero la MetroCity avesse davvero voluto rispettare tale termine non si capisce come mai lo stesso Consiglio Metropolitano, qualche giorno dopo, ben oltre il termine che adesso si finge di voler rispettare, abbia convocato i Sindacati per ulteriori consultazioni.

Come se non bastasse, proprio oggi nel ricevere i rappresentanti della scuola Nosside-Pythagoras anch’essi in agitazione per via dell’ipotesi di accorpamento, il f.f. Versace, oltre a prospettare mirabolanti successivi riordini scolastici dopo l’accorpamento (come dire: adesso prendo questi piatti a martellate, li spezzetto e il prossimo anno li incollo con l’attak) ha affermato che l’accorpamento della Nosside-Pythagoras è stato deciso del Comune e che la MetroCity non può far altro che recepire tale proposta come del resto previsto dalle linee guida, riferendosi evidentemente alla (unica) Delibera della Giunta Comunale n. 210. Purtroppo per lui, però, si tratta della stessa delibera che, con riferimento alla Galilei-Pascoli, ha dichiarato irricevibile perché a suo parere tardiva. Delle due l’una: o la delibera comunale non è ricevibile e quindi la Nosside-Pythagoras non ha alcunché da temere oppure è ricevibile sia per quanto riguarda la Nosside-Pythagoras che per il Galilei-Pascoli che in questo caso vedrebbe riconosciuto il suo diritto all’autonomia sulla base delle specificità legate alla presenza della Sezione Ospedaliera ed al Coordinamento Provinciale per l’Assistenza Scolastica Domiciliare. Tertium non datur o meglio, una terza opzione potrebbe esserci ma configurerebbe una sorta di annebbiato delirio di onnipotenza dell’interlocutore istituzionale, una ipotesi alla quale preferiamo non pensare.

Si tratta dunque, per quanto ci riguarda, di un volontario arroccamento su scelte già assunte a tavolino dalla Città Metropolitana, scelte che al di là delle belle parole di comodo non tengono in alcun conto i diritti degli alunni e degli studenti del Galilei-Pascoli, il diritto alla scelta educativa ed ancor più grave il diritto allo studio di tanti minori malati che contano sull’organizzazione interna della Scuola in Ospedale e dell’assistenza Scolastica Domiciliare da tanti anni erogata esclusivamente da questa scuola, diritti questi che – al di là delle finte e stucchevoli rassicurazioni ufficiali circa il fatto che “la scuola non cambierà” e che “l’anima dell’Istituto verrà mantenuta” rischiano di essere cancellati tra poche ore con un tratto di penna da chi, riteniamo, tiene più alla propria carriera politica piuttosto che al bene della città.

Ma noi non ci stiamo e qualunque dovesse essere la piega che questo processo di dimensionamento prenderà, qualora le nostre legittime istanze non dovessero essere riconosciute e soddisfatte, incuranti della faida politica che si sta svolgendo sulle nostre teste e che pretende (senza successo) di coinvolgerci, continueremo a combattere ed a far sentire pubblicamente e con forza la nostra scomoda voce anche a chi – come ci è stato detto – non vuole che si parli dei diritti dei tanti minori ammalati per i meschini interessi di pochi e protesteremo in ogni singola piazza di questa città o di questa regione fintanto che non vedremo tutelati i nostri diritti costituzionali”.

Il Presidente del Consiglio d’Istituto del “Galilei-Pascoli” Giorgio Nordo