Aggressione al Parco della Mondalità: la lettera dei genitori della 12enne

I genitori della bambina vittima di aggressione al Parco della Mondialità chiariscono i fatti in una lettera inviata a Rtv e chiedono la collaborazione di tutti i reggini per le indagini

In questi giorni sui social è rimbalzata la notizia di un’aggressione al Parco della Mondialità di Gallico Superiore ai danni di una bambina di appena 12 anni. L’episodio, su cui adesso si cerca di far luce, risale al 23 aprile scorso.

La bambina, intenta a trascorrere un pomeriggio di spensieratezza al parco in compagnia dei nonni, avrebbe subito la brutalità di un adulto.

Gli interrogativi sollevati soprattutto sui social sono veramente tanti e proprio questi hanno indotto i genitori della piccola ad inviare una lettera a Rtv per chiarire i fatti e specificare che i Carabinieri si sono messi a lavoro per ricostruire la dinamica.

Nessun tentativo di violenza sessuale o abuso si sarebbero consumati. Né la bambina, nonostante le gravi percosse subite, è stata mai in fin di vita. L’aggressore – stando a quanto da lei stessa raccontato, riferiscono i familiari – le avrebbe messo le mani al collo, nel tentativo di strangolarla e facendole perdere, in breve tempo, conoscenza.

Ciononostante, avrebbe infierito sul volto della bambina procurandole una frattura e lacerazione del setto nasale, lesioni alla mandibola, ai denti frontali e ad altre zone del viso. Forse “disturbato” dalle voci dei nonni che si sono messi alla ricerca della bambina, l’uomo si è dato alla fuga.

Nel frattempo, la ragazzina tornata cosciente ha trovato il coraggio e la forza di alzarsi e andare incontro alla nonna. Dell’aggressore, invece, nessuna traccia. Cosa l’abbia spinto a compiere un gesto di tale spregiudicatezza, si spera possano chiarirlo al più presto gli investigatori. L’intervento dei Carabinieri, così come quello del 118, è stato fulmineo.

La bambina ha infatti ricevuto immediatamente l’assistenza dei sanitari del Grande Ospedale Metropolitano che si sono presi cura di lei. In particolare i genitori desiderano ringraziare il primario dell’Unità di otorinolaringoiatria, il Dott. Spanò che ha operato la bambina, e tutto il reparto di pediatria, dove la Dott.ssa Calafiore e tutta l’équipe hanno prestato “qualcosa in più dell’assistenza medica, aiutando la bambina a superare al meglio l’episodio”.

Le indagini però sono ancora in corso e tutta la cittadinanza spera di risalire al più presto all’identità del soggetto. Un compito non semplice data l’assenza di circuiti di video-sorveglianza funzionanti in tutta l’area del Parco: tali da immortalare la fuga del presunto aggressore.

Superato l’apice del trauma e confidando appieno nell’operato di forze dell’ordine e magistratura, i genitori vogliono tuttavia lanciare un appello a quanti frequentano il parco. I due cittadini invitano infatti “quanti, di solito, frequentano il parco a collaborare con le indagini affinché nessun’altro possa veder trasformato un giorno di felicità in un momento d’orrore”.