Alla “Mediterranea” il pro rettore della “Bocconi”. Il prof. Peccati “Utilizzare strumenti diversi per aprire nuove prospettive”
25 Novembre 2014 - 10:03 | di Redazione
di Vincenzo Comi – Sperimentare soluzioni didattiche differenti da offrire agli studenti dell’Università ‘Mediterranea’ per stimolarli intellettualmente. E’ l’obiettivo del prof. Massimiliano Ferrara, docente del corso di laurea in Scienze Economiche, nell’ambito dell’attività didattica definita ‘open’ dallo stesso professore della cattedra di matematica per l’economia.Il prof. Ferrara ha voluto organizzare un ciclo di incontri per stuzzicare i propri studenti ad esplorare le diverse possibilità didattiche lontane da quelle tradizionali ed istituzionali.Nel pomeriggio di lunedì, all’interno dell’aula magna di ‘Architettura’, il prof. Lorenzo Peccati, pro rettore della prestigiosa Università Bocconi, unanimemente riconosciuto come uno dei massimi esponenti delle teorie matematiche applicate, ha tenuto una conferenza dal titolo: “Matematica e Diritto: due mondi disgiunti?”L’illustre relatore ha offerto una panoramica sui metodi quantitativi che maggiormente interessano il completamento della formazione di un giurista.“Abbiamo toccato tematiche come il calcolo finanziario, con particolare attenzione alla contrattualistica e alla normativa di regolazione in materia, la statistica descrittiva, esaminando quali cautele si raccomandano per l’interpretazione di dati di sintesi e le decisioni in condizioni d’incertezza, basate su risultati di analisi statistiche inferenziali – ha spiegato il prof. Peccati – L’obiettivo della conferenza è stato quello di segnalare le trappole che l’uso di metodi quantitativi può comportare.”Un esperimento di connubio quindi tra il mondo della didattica e quello della ricerca. Conoscenze differenti che possono dare prospettive diverse a quelli che sono gli sbocchi lavorativi e didattici consueti.“Il prof. Lorenzo Peccati è uno dei cattedratici italiani più importanti degli studi della matematica finanziaria – spiega il prof. Paolo Ferrara – Oggi presenta una prospettiva interessante, non solo didattica ma soprattutto scientifica. Una visione di studio che vuole combinare le conoscenze giuridiche con lo studio della matematica. Questo studio potrebbe favorire la nascita di una cattedra dei metodi quantitativi anche nella facoltà di giurisprudenza offrendo delle prospettive di conoscenza ma anche potenzialmente occupazionali differenti per i laureati in legge che fino a qualche anno fa non erano nemmeno immaginabili.”Chi l’ha detto quindi che chi intraprende un corso di laurea in giurisprudenza debba fare l’avvocato o il magistrato? Oggi è possibile utilizzare strumenti diversi che aprono nuove prospettive.