Firma atto di rimborso per il Centro che dirige ma è in aspettativa, Bruni sotto la lente di ingrandimento

Balza fuori una determina che fa storcere il naso. Bruni la firma mentre era in aspettativa. All'orizzonte possibili ricorsi per la sua ineleggibilità

Ore delicate per il leader dell’opposizione del neo Consiglio regionale della Calabria Amalia Bruni che dovrà spiegare al più presto quanto risulterebbe dai documenti ufficiali dell’ASP di Catanzaro che fanno emergere in modo a dir poco eclatante un suo scivolone’, in netto contrasto con le norme di legge.

Sotto la lente d’ingrandimento c’è una determina dirigenziale, la numero 5359 del 29 ottobre del 2021, con oggetto “Rimborso costi e spese personale in favore per l’Associazione per la Ricerca Neurogenetica Onlus – Periodo Giugno – Luglio – Agosto 2021“, per un totale di euro 24.322,16.

Soldi dunque in favore del personale e dipendente del Centro Regionale di Neurogenetica.

Dalle carte risulterebbe dunque, contrariamente a quanto affermato nelle settimane di campagna elettorale dalla Bruni, che i soldi e i fondi per il Centro ci fossero, eccome. Tanto che a pagina 2 della determina, nero su bianco, viene scritto “per il triennio 2020-2022, come disposto dalla Legge Regionale n.44/2016 è stata stanziata a favore del centro la modica cifra di 180 mila euro per ogni singolo anno. E, ancora che il budget disponibile per l’anno 2021 è di euro 107.378,44.

Non sembrerebbe quindi che vi sia un grosso problema di denaro.

Inoltre come risulta sempre dalla determina, “con il DCA n.96 del 02.07.2020 “Riparto del Fondo Sanitario Regionale a destinazione indistinta e vincolata anno 2019” oltre ai fondi già stanziati per le annualità 2020-2022, viene riconfermato il finanziamento complessivo in favore dell’Asp di Catanzaro di 500 mila euro, in favore del Centro Regionale di Neurogenetica per come disposto dalla Legge Regionale 9/2007″.

E’ vero o no quindi che il Centro Regionale di Neurogenetica, così come la Bruni ha sempre sostenuto, naviga in cattive acque? E se si, come si giustificano tutti questi fondi ricevuti e previsti per lo stesso centro dall’ASP di Catanzaro?

Ma un secondo punto da analizzare è quello che più stupisce e che risulterebbe in contrasto con quanto stabilito dalla legge.

La candidatura a consigliere regionale risponde alle norme previste dalla legge 23 aprile 1981, n.154 “Norme in materia di ineleggibilità e incompatibilità alle cariche di consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale e in materia di incompatibilità degli addetti al Servizio sanitario nazionale” che all’art.2. co. 1, n.5 e 8 ai sensi del quale non sono eleggibili a consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale “i titolari di organi individuali ed i componenti di organi collegiali che esercitano poteri di controllo istituzionale sull’amministrazione della regione, della provincia o del comune nonché i dipendenti che dirigono o coordinano i rispettivi uffici”.

Le cause di ineleggibilità previste inoltre non hanno effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando, collocamento in aspettativa, non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature. Infine l’art. 6 stabilisce che la perdita delle condizioni di eleggibilità comporta la decadenza dalla carica di consigliere regionale, provinciale, comunale o circoscrizionale e le cause di incompatibilità, sia che esistano al momento della elezione sia che sopravvengano ad essa, importano la decadenza dalle cariche.

Amalia Bruni, secondo quanto imposto dalla legge dunque avrebbe avrebbe dovuto chiedere di essere posta in aspettativa senza retribuzione non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature, previsto per i giorni 3 e 4 settembre 2021.

Bene, il 2 settembre 2021 con deliberazione n.993 della commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro viene attivata la procedura richiesta dalla legge, tuttavia il limite stabilito per la rimozione delle cause ostative è il giorno 3 e 4 settembre, data della presentazione delle candidature. Amalia Bruni ha chiesto l’aspettativa, concessa con delibera della commissione straordinaria, dal 06/09/2021 al 10/10/2021, e quindi fuori tempo massimo rispetto alle norme previste dalla legge.

Il leader dell’opposizione dovrà dunque spiegare queste incongruenze se intende davvero rimanere coerente con quanto detto e pronunciato più volte in campagna elettorale in termini di coerenza, rispetto delle regole e trasparenza.

Ma c’è di più, e qui ci ricolleghiamo alla determina di cui sopra. Amalia Bruni è andata in aspettativa, fuori tempo dal 06/09/2021 al 10/10/2021, e il  12 ottobre 2021 con deliberazione del direttore generale f.f. dell’Asp di Catanzaro, viene concessa una ulteriore proroga dell’aspettativa dal 11/10/2021 al 31/10/2021 come prosecuzione di quella già concessa.

La determina dirigenziale del 5359 è però del 29 ottobre 2021 con tanto di sua firma.

Ci chiediamo quindi, se risultava ‘in congedo’ come ha potuto firmare un atto così delicato di rimborso dei costi di un Centro che lei stessa dirige, nel periodo in cui risultava in aspettativa?