Arresti Agenti Polizia Penitenziaria, il Sinappe: 'Solidarietà ai colleghi'

Le ipotesi di reato contestate andrebbero dalla tortura alle lesioni personali in concorso, dal depistaggio alle false dichiarazioni

Si è appreso con stupore che, nelle prime ore della mattinata di ieri, sono state spiccate contro degli agenti di Polizia Penitenziaria, di stanza presso l’istituto “Panzera” di Reggio Calabria, misure cautelari in relazione all’evento occorso lo scorso 22 gennaio, presso suddetto istituto.

A darne notizia, in una nota, il Coordinatore Regionale Calabria Sinappe Fabio Viglianti.

“Il personale della Polizia di Stato – si legge ancora – su delega della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha dato esecuzione ad un’ordinanza disposta dal Gip del Tribunale reggino a carico di 8 appartenenti alla Polizia Penitenziaria in servizio al “Panzera“.

Le ipotesi di reato contestate ai colleghi andrebbero dalla tortura alle lesioni personali in concorso, dal depistaggio alle false dichiarazioni.

Il Sinappe – sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria – ora chiede al Ministro della Giustizia ed ai vertici dell’amministrazione, al netto di queste vicende portate all’estrema spettacolarizzazione, come si debba intendere, in una versione sicuramente rivisitata, l’attuale modello custodiale, così criticato dalla magistratura nel momento di trovare capri espiatori di situazioni ormai incancrenite nel tempo e che non consentono più di assicurare la sicurezza intramuraria, nonché quella di chi lavora?

O siamo ritenuti, veramente, come incautamente asseriti da un magistrato di sorveglianza, una “cosca con la divisa“?

Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi tutti, al dirigente del corpo ed al medico coinvolti nella vicenda, certi che la verità emergerà senza tentennamenti di sorta, confidando nella giustizia giusta ed equa”.