Autonomia differenziata, Occhiuto risponde all'opposizione: 'Mie scelte oneste e per la Calabria'

"Il testo del disegno di legge è cambiato, quello di novembre dissi chiaramente a Calderoli e a Forza Italia che non lo avrei mai votato"

Il dibattito sull’autonomia differenziata chiude un consiglio regionale dai toni morbidi ma che si è acceso nel finale, con l’opposizione sul piede di guerra. Diversi gli interventi dei consiglieri di minoranza particolarmente critici con il Dl Calderoli.

“Il ruolo del consiglio regionale in parte svilita, dico subito no ad una autonomia che mortifica la Calabria. Dispiace -le parole del consigliere Alecci- sentire consiglieri della Lega dire ‘siamo la locomotiva dell’Italia’. Forse è così, ma anche grazie a tanti dirigenti e medici calabresi che sono andati al nord in cerca di fortuna. Leggere il nome di Calderoli mi fa venire i brividi, in passato inneggiava alla secessione’.

Amalia Bruni, leader dell’opposizione, ha sottolineato dei ritardi con il quale il consiglio regionale ha deciso di inserire il dibattito sull’autonomia differenziata all’interno dell’assemblea legislativa.

“Abbiamo richiesto questo consiglio da novembre, Occhiuto avrebbe dovuto riferire prima dell assemblea delle regioni. Siamo noi a definire l’indirizzo politico. Non si può scegliere da soli quando di decide il destino di quasi 2 milioni di calabresi. Questa autonomia rischia di frantumare l’unità d’Italia’.

Gli interventi dei consiglieri di maggioranza Crinò e Graziano, favorevoli all’autonomia differenziata, incentrati sul divario legato alle strutture sanitarie e gli istituti scolastici tra nord e sud, squilibrio che è possibile colmare con il Dl Calderoli, anche se (spiega Graziano) ‘è una misura che richiede circa 100 miliardi di euro’.

Di evidente peggioramento della sanità, rispetto ai dati già drammatici attuali, ha parlato il consigliere di opposizione Ferdinando Laghi.

“Ho orticaria quando sento unire i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) rispetto a questo tema. I diritti sociali e civili sono un obbligo costituzionale mentre l’autonomia differenziata non lo è. Credo che il decreto Calderoli debba essere stoppato”.

E’ una partita ‘truccata in partenza’ evidenzia l’opposizione, mentre Talerico (consigliere che ha aderito al gruppo misto dopo l’ingresso in consiglio regionale) ha plaudito ai correttivi che sono stati apportati rispetto al disegno iniziale.

“Sarei d’accordo ad oppormi ad un disegno di legge, quello originale, che sarebbe stato devastante per la Calabria. Quando diciamo che è un autonomia ‘in bianco o al buio’, diciamo una fesseria normativa. Norma è chiara, prima di tutto c’è definizione e quantificazione finanziaria dei Lep”, sottolinea Talerico.

L’appello di Tavernise, consigliere del M5s, è al governatore Occhiuto: ‘Sia il presidente di tutti, anche dei cittadini che non lo hanno votato. Da calabresi non possiamo accettare un’autonomia che sarebbe devastante, proposta da chi in passato parlava di secessione’.

In chiusura di seduta, l’intervento di Occhiuto. Il Governatore risponde alle critiche dell’opposizione a partire da una scelta, secondo la minoranza, figlia di scelte politiche.

“E’ ingiusto dire che prendo decisioni per la coalizione. In passato (ad esempio sul cancellare il reddito di cittadinanza) ho detto che non ero d’accordo, ed era un tema in cima al programma del cdx, compreso Forza Italia. Lo ritenevo ingiusto e l’ho detto.

Ho dato dimostrazione di mettere il mio ruolo di governatore rispetto al ruolo di dirigente politico, decisioni le assumo in ragione delle mie convinzioni e per la Calabria”, ha assicurato Occhiuto.

I cambiamenti al disegno iniziale hanno inciso e spostato equilibri che erano a danno delle regioni del sud.

“Il testo del disegno di legge è cambiato, quello di novembre dissi chiaramente a Calderoli e a Forza Italia che non lo avrei mai votato. In quel testo prima si faceva autonomia e poi entro un anno il Lep, invece ho preteso il contrario.

Il testo licenziato adesso dice che prima bisogna definire i Lep e poi si può procedere con l’autonomia differenziata. Che poi si riesca a farlo è tutto un altro discorso, questo dl costa circa 80-90 miliardi per realizzarlo ma che andrebbero soprattutto alle regioni del sud per sostituire la spesa storica, che è un criterio ingiusto, con i fabbisogni. Invito chi non ha letto il testo a leggerlo per vedere dei cambiamenti importanti apportati”.