Reggio nel cuore, oltre la barba c'è di più. L'impegno sociale di 'Bearded Villains' - FOTO

Beneficenza, famiglia, rispetto e lealtà. Chi pensa che i Bearded Villans siano dediti solamente alla cura del loro aspetto rimarrà un po' deluso

Vi è mai capitato di vedere in giro per la città dei ragazzi ‘barbuti‘? La risposta sarà probabilmente affermativa e quasi certamente ‘questi strani tipi’ avranno suscitato la vostra curiosità.

Perché tenere la barba così lunga? Perché ognuno sembra assomigliare all’altro? E cosa nascondono in realtà?

Si chiamano Bearded Villains e sono una vera e propria associazione internazionale che si fonda (sulla barba) su valori importanti quali: beneficenza, famiglia, rispetto e lealtà. Chi pensa che questi ultimi siano dediti solamente alla cura del loro aspetto esteriore rimarrà un po’ deluso, perché i Bearded sono dei fantastici volontari che, nel loro piccolo, rendono migliore la vita di tante persone.

BEARDED REGGINI

In Italia esistono centinaia di ragazzi barbuti, migliaia in tutto il mondo. A Reggio Calabria sono solo in 6 (per ora): Tony Macheda, Giuseppe Cambareri, Alessandro Simonetta, Francesco Stillitano, Antonino Fallanca e Alvin Tripodi. CityNow ha raccolto le loro emozioni per voi.

“Spesso ci scontriamo con il muro del pregiudizio – racconta uno dei giovani reggini che, da poco più di un anno, è entrato a far parte dei Bearded Villains. In tanti pensano basta crescerci la barba, ma non è assolutamente così. Dietro la folta compagna che ci contraddistingue ci sono valori importanti come la fratellanza e l’aiuto reciproco”. 

Non è un caso se il loro stemma ricorda molto il famoso telefim ‘Sons of Anarchy‘, riportando la dicitura ‘Sons of Loyalty’. Uno scopo dunque ben più profondo: la lealtà, verso i fratelli, verso gli altri, verso i più bisognosi in particolar modo.

“Sono rimasto sorpreso dall’iter che c’è dietro, dalle linee guida che ti si presentano per entrare a far parte di questa grande famiglia – racconta Alessandro. I Bearbed sono un gruppo apolitico, in cui non sono ammessi estremismi di alcun genere (religiosi, sessuali) e in cui i limiti territoriali divengono una semplice linea immaginaria. Ogni componente aiuta gli altri a crescere come persona, riscoprendo valori che, magari, fino a quel momento, avevi sottovalutato”. 

Solamente la settimana scorsa, sabato 2 e domenica 3 novembre, i Bearded Villains sono stati a Tropea, dove hanno organizzato una raccolta fondi per ragazzi disabili.

“Al di là dei risultati ottenuti, la vera soddisfazione risiede nel sapere di compiere buone azioni che donano un pò di gioia a chi è meno fortunato. L’evento di Tropea è nato, come spesso accade, da una telefonata e in brevissimo tempo eravamo circa in 20 pronti a lottare per una giusta causa”. 

I Bearded Villains sono impegnati anche sul territorio reggino, lo scorso anno, ad esempio hanno fatto visita ai piccoli pazienti del Grande Ospedale Metropolitano cercando di donare loro qualche sorriso durante il periodo natalizio.

“Essere circondato da persone che vivono sulla tua stessa lunghezza d’onda, che condividono con te determinati valori e che si impegnano per il bene comune non è qualcosa di semplice da spiegare. Come non lo è neanche affrontare i coraggiosi bambini costretti a trascorrere le loro giornate in ospedale. E’ quando ti trovi al loro cospetto che capisci veramente che i più forti sono loro, non tu”.

L’obiettivo dei ragazzi barbuti non è dunque farsi notare per una sorta di edonismo, bensì distinguersi dagli altri per il loro gran cuore.

“Prossimamente parteciperemo all’evento nazionale che si terrà a Firenze, ma stiamo anche pensando cosa fare questo Natale in città. Che si tratti di volontariato alla mensa dei poveri, o una visita in ospedale, noi puntiamo tutto sulla carità. Niente ti fa sentire più realizzato del vedere l’espressione delle persone quando ricevono del bene. 

Aiutare gli ultimi è la nostra mission, ma anche il modo attraverso cui vorremmo far tornare la ‘solidarietà’ di moda e, soprattutto spezzare i pregiudizi che ruotano intorno ai ragazzi barbuti. E fatevelo dire da chi ha stravolto la sua vita, non c’è niente che ripagare quanto l’impegno solidale”.