Bimba morta durante il parto al GOM: la denuncia dei genitori

La tragedia ha colpito una coppia di giovani reggini. La Procura ha aperto un fascicolo

La nascita del primo figlio: una giornata che dovrebbe essere tra le più felici nella vita di una famiglia e che invece, per una coppia di giovani reggini, è diventata una tragedia, esplosa nel reparto di ostetricia dell’ospedale di Reggio Calabria.

A sporgere denuncia Francesco, giovane meccanico di 27 anni. L’uomo e sua moglie, 25 anni, commessa in un negozio della grande distribuzione in città, aspettano il loro primo figlio.

Poco prima di Ferragosto, si legge nella dettagliata denuncia presentata in Procura sul presunto caso di malasanità, Ilaria accusa delle perdite ma al controllo in ospedale viene rassicurata e rimandata a una nuova visita. Le cose sembrano filare per il verso giusto anche ai controlli dei giorni successivi anche se la data fissata per il parto, il 31 agosto, appare agli occhi della coppia un po’ lontana.

Arrivato il giorno tanto atteso, Ilaria viene ricoverata in ospedale ma ci deve entrare da sola perché il marito, a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia, è costretto ad attendere l’esito del tampone faringeo. Durante la notte i sanitari, racconta ancora Francesco agli uomini della questura che nella mattinata di oggi hanno eseguito una perlustrazione nella sala parto, decidono per l’induzione del parto tramite farmaci vista la scarsa dilatazione raggiunta dalla partoriente e procedono con un taglio chirurgico per favorire la nascita della bimba: ed è subito dopo, denunciano i genitori, che le cose sono precipitate.

Secondo il racconto della coppia, al vaglio della procura che ha aperto un fascicolo e sequestrato la cartella clinica, qualcosa va storto e nonostante i numerosi e disperati tentativi effettuati dall’equipe sanitaria presente in sala parto, la bambina non riesce ad uscire, forse rimasta incastrata con la spalla.

Capita la gravità della situazione, i medici provano a intervenire e allontanano il marito che nel frattempo, ottenuto il tampone era riuscito a raggiungere la sala parto.

«A questo punto i sanitari – si legge nella denuncia presentata assieme all’avvocato Fabio Rodolfo Furci – mi facevano accomodare fuori. Solo dopo le 3.30 si avvicinavano l’ostetrica e il ginecologo per avvisarmi che la bambina non ce l’aveva fatta, riferendomi che si era incastrata la spalla della bambina con il bacino della mamma, motivo per cui la bambina non riusciva ad uscire, inoltre le si era arrotolato al collo il cordone ombelicale».

La bambina che doveva nascere nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre, e a cui i genitori avevano scelto Nicole come nome, è morta durante le fasi concitate del parto, lasciando i genitori disperati in cerca di una risposta in grado, forse, di mitigare un dolore così totalizzante.