Nel cuore della Calabria rinasce ‘la via della seta’: il merito è di tre giovani

Storie diverse, ma un amore comune, quello per la Calabria, che i tre giovani non hanno mai smesso di portare nel cuore

San Floro, Catanzaro, Calabria.

Parte da qui la ricostruzione di una storia andata perduta nei secoli. Da un paesino collinare che conta circa 700 abitanti, ricco di bellezze naturali e di giovani che amano senza freni la loro terra.

Il piccolo Comune calabrese in epoca medievale basava gran parte della propria economia sulla produzione di seta: una pratica scomparsa attorno al 1700 e rinata pochi anni fa grazie all’idea di tre ragazzi non ancora trentenni.

È proprio a San Floro che si incrociano le strade di Domenico, Miriam e Giovanna, fondatori della CooperativaNido di Seta’.

Nido di Seta è un gruppo di giovani calabresi che ha deciso di intraprendere una sfida ben precisa, ritornare e restare in Calabria. Intendiamo ripartire dalla “terra”, la nostra, sfruttando le risorse che quest’ultima ci offre. Riprendendo l’antica filiera della gelsibachicoltura, e facendone la nostra attività principale.”

Tre giovani che dopo aver visto la vita al di fuori del loro luogo di nascita, hanno deciso di farvi ritorno:

“Non vogliamo vivere in posti dove non si vede più il cielo”.

Storie diverse, ma un amore comune, quello per la Calabria, che i tre giovani non hanno mai smesso di portare nel cuore.

E proprio da una regione spesso condannata dall’intera società i tre ragazzi decidono di far ripartire le loro vite, investendo nel settore della seta. Non a caso Catanzaro era considerata la capitale della seta, un corridoio che congiungeva la costa tirrenica a quella ionica. Quella stessa via, torna oggi, grazie alla volontà di Miriam, Domenico e Giovanna.

“Nell’estate 2013 decidiamo di fare una scommessa enorme: chiedere al Comune di San Floro (Catanzaro) la gestione di 5 ettari di terra dove erano situate 3500 piante di gelso utilizzate nel passato per l’allevamento del baco da seta, ma completamente abbandonate per recuperarle e far rifiorire l’arte serica che aveva dato tanto lustro secoli addietro al nostro territorio. Abbiamo visto la nostra terra come una risorsa e abbiamo fatto del nostro passato le fondamenta del nostro futuro”.

Quella che era partita come una scommessa diviene ben presto un lavoro a tempo pieno, parliamo della gelsibachicoltura.

Il progetto dei tre giovani calabresi non si ferma solamente alla rinascita della terra in cui sono nati, ciò che li muove è anche la promozione di quel territorio di cui spesso la bellezza viene dimenticata.

Domenico, Miriam e Giovanna intraprendono infatti un lungo viaggio nel mondo per scoprire nuove tecniche artigianali e industriali per la lavorazione del prezioso filato. Questo viaggio li porta prima in Thailandia e successivamente in Gran Bretagna per sbarcare poi in India, dove la produzione della seta è veramente parte integrante della tradizione.

Il progetto della gelsibachicoltura in Calabria comincia oggi a dare i suoi frutti, l’impegno instancabile dei tre giovani che hanno portato la loro terra a rinascere dalle sue ceneri è stato infatti premiato anche dalla società:

Nel 2016 abbiamo vinto il primo premio regionale della Coldiretti come Giovane impresa e siamo stati finalisti nazionali del premio Oscar Green 2016 nella Categoria we green- Giovani impresa”.

La cooperativa Nido di Seta rappresenta quindi un sinonimo di attività ecosostenibile, in grado di valorizzare e promuovere la Calabria.

Non solo agricoltura però, nell’organizzazione avviata per portare la seta e la Calabria al loro antico splendore, ma anche artigianato e turismo, due risorse fondamentali per attirare la curiosità dell’uomo.

“Il primo anno abbiamo accolto 2500 persone, il secondo 3500 e quest’anno siamo al terzo e fino a luglio abbiamo registrato 4200 persone – dicono con legittimo orgoglio Domenico, Miriam e GiovannaQuesto ha una ricaduta sull’intero territorio, facendo da stimolo alle attività commerciali del posto. Abbiamo anche creato dei circuiti virtuosi con le città di Catanzaro e Squillace, facendo muovere in questo modo l’economia locale”.

Gli obiettivi futuri sono quelli della certificazione di tutto il processo di produzione serica e la creazione di un proprio marchio di abbigliamento.

“Ovviamente puntiamo a portare sempre più persone nel nostro Nido”.