Calabria - Sanità nel caos, il calvario di Grazia tra carenza di personale e tempi di attesa biblici

Il racconto di Grazia: 'Due soli infermieri devono assistere 24 pazienti. Alla sanità calabrese manca tutto, dalle garze al personale'

Da 39 anni disabile paraplegica, costretta in una carrozzina.

La storia di Grazia Galtieri, oggi paziente oncologica del sistema sanitario calabrese, è l’ennesima testimonianza di come in Calabria, i malati di cancro, vengono troppo spesso abbandonati o lasciati in uno stato di ‘stand by’ infinito.

Dal 21 ottobre è ricoverata a Cosenza dopo un intervento per la rimozione di un tumore alla vescica. Prima dell’operazione però, è stato troppo il tempo perso, tra lungaggini varie e poca attenzione riservata al paziente.

“Da oltre un anno combatto con un tumore diagnosticatomi in notevole ritardo per colpa dei tempi biblici della nostra sanità. Sono passati mesi prima che io potessi fare una cistoscopia per poi eseguire un primo intervento all’ospedale di Locri. Già in passato mi ero recata al pronto soccorso con scarsissimi risultati. Dopo l’esito dell’esame e la diagnosi del tumore, finalmente mi sono recata a Catanzaro, all’ospedale di Germaneto dove ho fatto 4 cicli di chemioterapia”.

La sig.ra Galtieri, nel frattempo si reca a Torino da un luminare che però non la convince a causa della sua superficialità. Torna in Calabria speranzosa di incontrare validi dottori.

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“Il tumore intanto aumentava sempre più uscendo dai confini ed invadendo altri organi. L’oncologo di turno mi propone l’immunoterapia ogni 21 giorni e mi viene indicato un professionista rinomato all’Annunziata di Cosenza. Provo così l’ennesima carta e mi reco a Cosenza dove mi operano il 24 ottobre. Da quel giorno mi trovo ricoverata in ospedale. Adesso spero solo di uscire il prima possibile e riabbracciare la mia famiglia”.

L’incubo di Grazia dunque è nato con l’estenuante attesa, causata da una sanità lenta e poco attenta alle esigenze del paziente.

“Dopo la mia esperienza inizialmente traumatica posso affermare con certezza che ho incontrato un’equipe medica, in Calabria, eccezionale. Sono attenti e professionali senza lasciare nulla al caso. Ma ciò che mi preoccupa adesso e ciò che intendo denunciare maggiormente è la carenza di personale ed i tempi di attesa biblici. Al momento due soli infermieri devono assistere 24 pazienti all’interno del reparto di urologia”.

Alla sanità calabrese, secondo il racconto di Grazia, manca tutto. Dalle garze al personale.

“Siamo alla deriva. Viene tanta rabbia perchè potremmo essere al contrario il fiore all’occhiello. Non auguro mai il male di nessuno ma davvero i nostri politici, che la sanità se la sono mangiata, dovrebbero ritrovarsi come me in ospedale per un paio di mesi per capire cosa funziona e soprattutto cosa non funziona”.