Caos rifiuti a Reggio, "porta a porta" bocciato dai cittadini

In una Piazza Italia affollata si sono alternate le recriminazioni e le proposte

“Siamo in tanti ma speravo fossimo molti di più”. Daniela Spinola (che insieme a Ivana Brancati e Simona Lanzoni ha lanciato la manifestazione per protestare per le carenze del sistema complessivo di raccolta del porta a porta – si aspettava di più dalla cittadinanza, che continua a lamentarsi ma che di scendere in piazza non sembra volerne sapere. Eppure in Piazza Italia qualche centinaio di reggini con sacchetto d’immondizia in mano (era l’atto simbolico richiesto) ci sono andati.

“È un problema che tocca tutti cittadini – continua Spinola -. Molti hanno manifestato il loro disappunto perché noi non abbiamo un partito politico alle spalle né un’organizzazione. Io non so se hanno torto o ragione, ma è giusto che in questi casi il cittadino manifesti e chieda a chi deve amministrare di farlo correttamente. Io non sono un politico, non posso trovare le soluzioni al posto di chi lo dovrebbe fare, io sono una cittadina e posso solo manifestare il mio dissenso. Il porta a porta, bello per quanto sia, ha i costi che sono esattamente il doppio rispetto al cassonetto con tessera magnetica, per cui se effettivamente il problema è che non ci sono i soldi per andare a pagare Avr e dipendenti, che non prendono lo stipendio da 4 mesi, è un problema di costi, perché i ricavi non si possono aumentare, perché siamo al limite della tassazione”.

Alla spicciolata la piazza si affolla. Non sono presenti bandiere di partito, ma alcuni volti noti della politica cittadina non hanno rinunciato a farsi vedere. Intanto sulla scalinata della statua di Piazza Italia si alternano semplici cittadini e non, che espongono la propria protesta, magari ipotizzando qualche soluzione di sorta.

Per Antonello Errante, sindacalista e dipendente Avr, si deve investire sul territorio e sugli impianti.

“Secondo il mio modesto parere – dice – il porta a porta è l’unico modo per uscire dalla crisi, ma deve essere eseguito correttamente, ogni giorno, puntualmente”.

Errante guarda in casa d’altri per cercare una soluzione concreta:

“Nei paesi scandinavi l’immondizia è una risorsa, fa occupazione e produce energia, perché in Italia non succede? Per capire il problema di oggi – è la sua recriminazione – dobbiamo guardare indietro, al commissariamento ventennale della Regione che non ha permesso una seria programmazione nel settore dei rifiuti”.

Poi, c’è la preoccupazione dei cittadini. Carmelo Polimeni intende precisa un aspetto che spesso non è preso in considerazione:

“Oltre che spazzatura nelle discariche disseminate in città ci sono anche rifiuti pericolosi, non sappiamo di che natura, ma sicuramente pericolosi per l’incolumità pubblica. In questo senso si parla di reati ambientali, e ci sono altre istituzioni che avrebbero il compito di controllare. Insomma chi di dovere deve assumersi le responsabilità e intervenire”.