C'era una volta il centrodestra. Meloni. "Non esiste più". Salvini: "Riflessione urgente"

Mentre tutto tace dentro Forza Italia, la Lega preferisce (per il momento) non gettare benzina sul fuoco

L’elezione del Presidente della Repubblica, con il Mattarella bis, manda in frantumi il centrodestra. Il day after vede Giorgia Meloni rincarare se possibile la dose rispetto alla reazione a caldo dopo l’ottavo e decisivo scrutinio di ieri.

“Il centrodestra non esiste più, è da rifondare e questo è quello a cui lavoro io da oggi. Va ricostruito per non essere più trattati dall’alto in basso da una sinistra sempre più presuntuosa. Il centrodestra è polverizzato in Parlamento ma è maggioranza nel Paese.

A noi mancavano 55 voti ma si potevano trovare. Avevo chiesto al centrodestra di presentare un nostro candidato alla terza chiama per dimostrare di avere i nostri voti. Ma ci hanno detto che non era possibile, che non c’erano le condizioni. Avevamo presentato una nostra lista di nomi e cioè Marcello Pera, Carlo Nordio, Letizia Moratti, ma sono nomi di centrodestra e quindi ritenuti impresentabili”.

“Sono stati barattati sette anni di presidenza della Repubblica con 7 mesi di legislatura, 7 mesi di stipendi assicurati. Questo Parlamento non è più rappresentativo, noi, come Fratelli d’Italia, chiediamo che gli italiani possano sceglierne un altro. La decisione di rieleggere Sergio Mattarella è il segnale che “con questo Parlamento non si può più decidere nulla di buono”, le cannonate di Giorgia Meloni agli alleati (?).

Mentre tutto tace dentro Forza Italia, la Lega preferisce (per il momento) non gettare benzina sul fuoco. “Giorgia Meloni è un’amica e non commento le parole degli amici”, la carezza di Salvini subito dopo la rielezione di Mattarella. Oggi invece, il leader della Lega invoca una riflessione urgente all’interno del centrodestra.

“Nei prossimi giorni Matteo Salvini convocherà il Consiglio Federale della Lega. All’ordine del giorno, anche una profonda riflessione sul centrodestra dopo quanto successo a proposito di Quirinale e i troppi voti mancati per la Presidente Casellati. Salvini intende ragionare sul futuro della coalizione (con chi è sinceramente interessato), per costruire un progetto di medio-lungo termine”, recita una nota della Lega.

Evidente come all’indomani delle elezioni per il Quirinale rispuntino tutti i problemi interni alla coalizione, con la leadership del centrodestra sempre più combattuto tra Matteo Salvini (passato in pochi giorni da ‘kingmaker’ a sconfitto) e Giorgia Meloni, difficoltà che la Lega deve fronteggiare anche dentro le mura amiche.

I malumori del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sono infatti crescenti. Ieri, le dimissioni dell’esponente della Lega sembravano ad un passo.

“Dimissioni? Per affrontare questa nuova fase serve una messa a punto: il Governo con la sua maggioranza adotti un nuovo tipo di metodo di lavoro che ci permetta di affrontare in maniera costruttiva i tanti dossier, anche divisi, per non trasformare quest’anno in una lunghissima, dannosa campagna elettorale che non serve al paese”, le parole con le quali Giorgetti ha fatto un passo indietro rispetto ai propositi iniziali.

Di sicuro, dopo il naufragio dell’ ‘operazione scoiattolo’, con Berlusconi che ha dovuto rinunciare al sogno di approdare al Colle, e il destino identico che ha avvolto l’opzione Casellati, i nodi all’interno del centrodestra vengono al pettine. Serviranno nervi saldi, unità d’intenti e capacità politiche per portare la nave della coalizione in salvo. Caratteristiche clamorosamente mancate nell’ultima settimana… 

foto: adnkronos