Coronavirus, una lettrice d'Oltremanica: 'Non torno a casa perché non sono egoista'

"Non torno perché ho coraggio e non sono irresponsabile", Alessandra non rientra a casa. I motivi:

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra affezionata lettrice che spiega i motivi per cui non intende rientrare in Italia.

Cara direzione City Now, mi chiamo Alessandra ho 27 anni e vivo da 3 anni e mezzo in Inghilterra. Ogni giorno, con estremo rammarico, vedo la mia home di FB invasa da notizie di ogni sorta provenienti dal mio paese e proprio l’ultima mi ha sconcertato nel profondo.

Vedere tutte quelle persone che cercano disperatamente di fare ritorno al proprio paese, quasi come se qualche regime dittatoriale immaginario volesse impedire loro di tornare a casa, mi ha fatto rabbrividire e pensare. Pensare a quanto egoismo e irresponsabilità ci possa essere nel popolo italiano. Non importa che sia del nord o del sud, ognuno fa la sua parte e la fa anche male. Ma io ho deciso di non scendere. Abito in una zona fuori pericolo, non solo perché il famigerato virus di cui tutti parlano non si è espanso ancora come in Italia, ma anche perché le nostre strutture sanitarie sono avanti anni luce rispetto a quelle italiane. Ma come vi ho già detto ho deciso di non tornare. Per ora. Lascerò che il tempo passi e che le situazioni si sistemino come possibile.

Non torno a casa perché non sono egoista. Non torno perché non ho paura di restare lontana dalla mia terra e dalla mia famiglia, ma ho solo molta paura per loro e per i possibili problemi a cui potrebbero andare incontro.

Non torno perché non voglio fare del male al mio paese e non voglio nemmeno che lui ne faccia a me. Non torno perché ho coraggio e non sono irresponsabile. Ho pensato prima agli altri e dopo a me stessa. Non importa quanta sofferenza sentirò nel non poter trascorrere del tempo con la mia famiglia per un po’, ma sapere di non essere causa di una diffusione di massa di un virus, mi rende un po’ più orgogliosa di me.

Non torno a casa per non fare del male a nessuno, così che anche nessuno possa farne a me.

Ho chiesto anche al mio compagno di non tornare e con immenso rammarico, si è trovato d’accordo con me.

Qui siamo al sicuro. Siamo al sicuro anche dal nostro paese irresponsabile e per un certo verso anche codardo. I milioni di viaggiatori che hanno abbandonato il loro paese dove avevano riposto tutti i loro sogni e speranze, in fondo hanno fatto un doppio tradimento: hanno tradito il paese di origine e quello nuovo in cui erano andati a cercare il meglio della vita. Hanno tradito le loro famiglie, perché se una persona sta bene non vuol dire che questa non possa essere portatrice sana del virus. La Calabria urla ai suoi figli “dietrofront” e io l’ho sentita. Non tornerò mamma Calabria, aspetterò che tu guarisca per poi tornare di nuovo tra le tue braccia quando avrai smesso di soffrire. È inevitabile che io sia in pensiero per i miei familiari e per la mia terra, ma non c’è nulla che io possa fare. Anzi, forse se c’è una cosa che posso fare per aiutare tutti, è quella di stare a casa, anche se non vengo da una zona rossa.

Aiuterò come posso la mia famiglia da lontano. Con la speranza di poter rivedere il sole e la mia terra, auguro a tutti coloro che stanno soffrendo per questo male, di riprendersi al più presto. A tutti coloro che invece sono tornati a casa a migliaia, auguro di ritrovare presto il senno, la dignità ed il coraggio perduto quando sono saliti su quel treno verso casa. Non abbiate paura. Non lasciatevi prendere dal panico. Imparate a pensare anche al prossimo, perché un giorno potreste essere voi i responsabili del prossimo male.

Casa mia mi mancherà davvero tanto ma la porto sempre nel mio cuore. Amo la Calabria e non torno a casa perché a lei ci tengo.

Grazie e buona fortuna.