Felicia Kingsley, l’eroina del #pinkpride: #ioleggorosa è il nuovo movimento femminista!
22 Luglio 2018 - 14:30 | di Eva Curatola

“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.”
(Albert Einstein)
di Maria D’Amico – Cari lettori e LETTRICI di #InsideTheBook, in seguito agli eventi accaduti di recente, “oltremodo riprovevoli e privi di fondamento alcuno”, come direbbe la mia cara Jane Austen (che si starà sicuramente rivoltando nella tomba), oggi parleremo di Romance! In questi giorni, la mia attenzione si è incentrata su una nuova rivolta che innalza l’inno di #ioleggorosa. Tralascerò la fanfara che suonerei direttamente nelle orecchie di chi, “intelligentemente”, ha marchiato un intero genere letterario in modo da arrogare, a quei soggetti che probabilmente non si sono mai spinti oltre la lettura del contatore della luce, il diritto di esprimere giudizi, non solo su romanzi di cui si limitano a fissare semplicemente la copertina, ma anche sul pubblico che li predilige.
Cos’è il “Rosa”? Il Rosa è un credo, è il colore femminile per eccellenza, è un simbolo, un modo di essere, per citare la meravigliosa Audrey Hepburn:
“ Io credo nel rosa. Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie. Io credo nei baci, molti baci. Io credo nel diventare forte quando tutto sembra andare storto. Io credo che le ragazze felici siano le più belle. Io credo che domani sarà un altro giorno, ed io credo nei miracoli.”
Questo è il principio per eccellenza sul quale, noi, inguaribili romantiche, giuriamo eterna fedeltà al genere Romance. Quando cresci leggendo capolavori della letteratura come: Orgoglio e Pregiudizio, Cime Tempestose, Romeo e Giulietta, la favola di Amore e Psiche di Apuleio, Ragione e Sentimento, Emma, e ogni altro romanzo in cui la storia è un groviglio d’amore (e non solo), non puoi non leggere anche l’evoluzione contemporanea del genere! Mi spiego, non mi sognerei mai di paragonare nessuno ai grandi volti della letteratura, ma da qui a sostenere che tutto quello che è stato pubblicato dopo è robaccia, è assurdo e inconcepibile! Si può amare Jane e si può amare Felicia, ognuna figlia del suo tempo. Ecco perché, se non avete intenzione di insultare anche autori come Shakespeare e le sorelle Bronte, vi invito a fare un passo indietro prima di esprimere giudizi su un mondo che è, ovviamente, al di fuori della vostra portata.
Le lettrici di romanzi rosa, definiti “romanzetti di serie B”, sono state descritte come casalinghe disperate senza sogni né prospettive, donnette frivole che nutrono passioni mediocri per impiegare in modo utile il tempo che scandisce un carico di lavatrice dall’altro. Una tale descrizione, che svilisce l’universo femminile e tenta di rilegarlo in un angolino buio della letteratura, potrei aspettarmela da uomini trogloditi armati di clavi e forconi (secondo il periodo storico che preferite), ma quando a muovere determinate accuse sono le donne stesse, beh la tristezza e la gastrite si fanno irrimediabilmente sentire.
In merito a questa scandalosa questione, si è fatta sentire anche lei: Felicia Kingsley, autrice di Matrimonio di convenienza e Stronze si nasce. Felicia è giovane, intraprendente, arguta, pungente, divertente e intelligente, proprio come i suoi romanzi. Questa settimana è diventata anche la mia eroina! Si è indignata e battuta con orgoglio per difendere romanzi e lettrici da un vero atto di bullismo:
“L’ironia dei romance viene targata come “scemetta”, quindi, per la proprietà transitiva, anche la lettrice che sorride leggendo il suo romance è scemetta a sua volta. Io leggo romance, scrivo romance e ne vado fiera. Ai libri che leggo e scrivo non interessa il mio titolo di studio, che lavoro faccio, se sono magra o “giunonica”, se ho i capelli in ordine o ho in testa una scopa di saggina, se sono fidanzata o single, se sono ricca o povera. Ai libri non glie ne frega niente, i libri non giudicano. Le persone sì. A chi storce il naso davanti al romanzo rosa perché è frivolo, le trame sono sempre le stesse, fa troppo leva sul sesso, io dico di guardare più in là del loro naso.”
Ho letto Matrimonio di convenienza tutto ad un fiato e, già da lì, con Felicia è stato amore a prima vista! La protagonista, Jemma, è una ragazza forte e indipendente, non ha bisogno di nessun principe che corra in suo soccorso, anzi lei stessa si definisce “il principe” della sua storia! Sì, perché è lei che salverà Ashford, duca di “pomposilandia”. Nonostante i duri colpi subiti da diverse delusioni d’amore, Jemma non cede alla spirale del cinismo, ma continua a sognare. Non avrebbe mai immaginato che la sua vita potesse essere ribaltata a tal punto, la realtà spesso non si limita a superare le aspettative, ma a stravolgerle totalmente! Dopo aver ricevuto una grossa eredità dalla nonna Catriona, la stessa dolce signora che aveva diseredato la madre, per aver sposato un uomo senza alcun titolo, si ritrova improvvisamente incastrata in una realtà elitaria che non le appartiene, ma ciò nonostante non si perde d’animo, perché se c’è una verità imprescindibile è che ogni donna è in grado di salvarsi da sola.
Una commedia romantica che ci ricorda che per fare breccia nel cuore di qualcuno, l’essenziale è essere se stessi, virtù e stranezze comprese! La consiglio vivamente alle care donne che hanno criticato il genere rosa. A voi, che prediligete le letture bucoliche e altisonanti, voi che la sera per “alleggerire” il carico della giornata, probabilmente vi cimentate nella parafrasi della Divina Commedia in mandarino, acquistate un libro, uno qualsiasi! Perché leggere è sempre una buona idea, perché un vero lettore ha la mente talmente aperta, che è esulo da qualsiasi pregiudizio. Perché è stato provato che, chi legge, sviluppa empatia e sensibilità, migliora la memoria e soprattutto, è felice!
“Sono contenta e orgogliosa di leggere e scrivere rosa, di fare parte di qualcosa che fa stare bene le donne. I romanzi rosa hanno trasformato e continuano a trasformare i non lettori in lettori. Personalmente ritengo che, chiunque guardi con snobbismo e scetticismo ai romanzi rosa, abbia la stessa lungimiranza del discografico che sentendo il primo disco dei Beatles disse: Questi ragazzi non andranno mai da nessuna parte.” (Felicia Kingsley)
#ioleggorosa nasce per sopperire a una vera e propria “violenza culturale”, perché ogni persona, uomo o donna, deve avere il diritto di leggere tutto ciò che desidera. Dire che i romanzi rosa sono per “scemette”, come dire che i thriller sono riservati ai serial killer, che i libri per bambini si disintegrano, se sfogliati da un quarantenne! Linee di pensiero che seguono la pessima filosofia del: “Se metti una minigonna sei una poco di buono”… sono allibita! Davvero siamo arrivati a questo punto? Davvero siamo ancora fermi a questo punto? Il pregiudizio è una considerazione priva di fondamento che tende a prendere il sopravvento nelle cerchie popolate da ottusi.
Per quanto riguarda i Romance, sono storie per donne forti che non hanno paura di mostrare i loro sentimenti, né di sbattere in faccia al mondo la loro indole di eterne sognatrici ,con un po’ di ironia ovviamente: “È dall’ironia che comincia la libertà.”(Victor Hugo)
Cari lettori che dire, siate liberi! E ricordate: a mali estremi… rimedi rosa!
Alla prossima domenica con #insidethebook!
