Addio Pietro, a Scilla l'ultimo saluto: 'La sua penna libera arrivava ovunque'

Un lungo applauso ha salutato la bara all'uscita della chiesa. Tanti amici, colleghi ed istituzioni presenti per l'ultimo saluto

Buono, onesto, leale. Libero, come la sua penna che arrivava ovunque.

In una chiesa gremita, questo pomeriggio l’ultimo saluto a Pietro Bellantoni, nella sua Scilla.

I familiari distrutti dal dolore, gli amici ancora increduli non mollano lo sguardo dalla foto che lo raffigura sorridente e felice.

All’interno della chiesa di San Rocco ci sono colleghi, istituzioni, e politici. Tutti vogliono rivolgere l’ultimo abbraccio al noto giornalista che ha impreziosito, con il suo lavoro, molteplici redazioni.

Una persona onesta intellettualmente, preparata, con un fare sincero e diretto.

Un giornalista come pochi.

“I social sono sommersi di commenti in ricordo di Pietro – ha esordito don Francesco Cuzzocrea – Tutti hanno voluto raccontare un aneddoto, un’esperienza vissuta insieme. Pietro trasmetteva attraverso il suo sguardo ed il suo sorriso tutto il suo dinamismo, la sua passione. Era una persona che progettava guardando sempre avanti. E con decisione e sacrificio ha raggiunto i suoi traguardi. Ha scelto di rimanere in Calabria ed è morto qui proprio nella sua terra aiutando la comunità nella ricerca della verità”.

Schietto e anima libera Pietro Bellantoni era un giornalista vero, libero e per questo scomodo, a cui piaceva andare fino in fondo senza risparmiare nessuno.

Nelle prime file i familiari, defilati a pochi metri dalla bara, i tanti amici. Dietro, colleghi, istituzioni e compagni di sport e di vita.

Pietro Bellantoni ha rappresentato una grande risorsa non solo per la sua competenza giornalistica ma anche per le sue qualità umane. Pietro era diretto e chiaro. Era libero, come la sua penna. Così come ogni persona dovrebbe essere”.

La redazione di CityNow si unisce e si stringe al dolore dei familiari.

Ciao Pietro. Ci mancherai.