Reggio, Marco Cavallaro inaugura la nuova stagione dell’Officina dell’Arte
Venerdì 17 ottobre, Marco Cavallaro apre la stagione dell’Officina dell’Arte al teatro “Francesco Cilea” con una commedia che affronta temi di accettazione, rispetto e identità, mescolando risate e riflessioni profonde
11 Ottobre 2025 - 17:30 | Comunicato Stampa

Venerdì 17 ottobre, al teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, Marco Cavallaro darà il via alla nuova stagione artistica dell’Officina dell’Arte, diretta da Peppe Piromalli. L’attore siciliano porterà in scena una commedia che unisce intelligenza, divertimento e riflessione su temi delicati, affrontati con il sorriso ma senza superficialità.
Un viaggio tra accettazione e libertà
“Questa commedia non parla solo dell’accettazione del proprio corpo, ma di qualcosa di più profondo: il fregarsene del giudizio degli altri”, spiega Cavallaro. Il tema centrale è la storia di una donna in sovrappeso che, dopo tante difficoltà, raggiunge un equilibrio interiore e decide di vivere la sua vita senza preoccuparsi di ciò che pensano gli altri. La protagonista si innamora di un uomo che, a sua volta, deve fare i conti con i pregiudizi della società, perché spesso non solo chi è “diverso” viene giudicato, ma anche chi sceglie di stare accanto a chi non rientra nei canoni.
Non si tratta di una semplice storia d’amore, ma di un piccolo affresco umano. Parole chiave come “accettazione”, “rispetto” e “identità” permeano lo spettacolo, in cui i personaggi sono specchio di una società troppo spesso pronta a giudicare.
Risate e riflessioni
Tra i protagonisti, troviamo una ragazza ossessionata dalla forma fisica, tanto da soffrire di bulimia nervosa, e un amico omosessuale che ha trovato la propria libertà ignorando i pregiudizi. Ma, come sottolinea Cavallaro, “con la risata il messaggio arriva prima”: la commedia non manca di momenti divertenti, perché l’umorismo è lo strumento ideale per far arrivare al pubblico concetti importanti senza mai risultare pesanti.
Un testo che nasce dall’osservazione della vita
Marco Cavallaro non è solo l’attore protagonista, ma anche il drammaturgo della commedia. Scrivere, per lui, è un atto di osservazione e di verità. “Non scrivo mai di me, ma di come vedo il mondo”, afferma Cavallaro. “A volte, una frase sentita per strada può diventare una storia, magari dopo aver letto un libro o visto un film. L’importante è raccontare qualcosa che abbia un senso e che faccia anche divertire.”
Un onore e una responsabilità
Per Cavallaro, inaugurare la stagione dell’Officina dell’Arte è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. “Questa rassegna è cresciuta molto nel corso degli anni, merito di Peppe Piromalli che ha un amore viscerale per la sua città e per il teatro. Ha saputo creare uno spazio che valorizza spettacoli di qualità, anche se non provenienti dalla televisione. Peppe ha dato spazio a chi ha qualcosa da dire, non solo a chi è famoso”, afferma Marco con stima.
Sul palco, insieme a Cavallaro, ci saranno gli attori Valentina Stradini, Olimpia Alvino e Marco Maria Della Vecchia, pronti a ribadire al pubblico reggino che “tutti abbiamo il diritto di vivere come vogliamo, senza giudicare o essere giudicati”.