Cannabis terapeutica in Calabria: disco verde dal Consiglio regionale

È stata accolta con voto all'unanimità la proposta di legge che regolamenterà l'erogazione di medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche

Era ormai da tempo che malati terminali ed oncologici chiedevano alle istituzioni una normativa sui medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche. La proposta di legge, alla fine, è stata approvata, pochi istanti fa, nella seduta odierna del consiglio regionale della Calabria. Un “si” unanime, giunto sonoramente da parte di tutti i componenti dell’aula.

I componenti della Commissione Sanità avevano già firmato e depositato la proposta prima dell’inizio dell’estate. Fortunatamente, questa volta, la macchina regionale non si è arenata ed è andata dritta al punto: alleviare, seppur solo in parte, le sofferenze di chi vive una situazione non semplice.

Dal consiglio regionale della Calabria ok alla proposta di legge sui medicinali cannabinoidi

L’uso dei derivati della cannabis è, infatti, scientificamente riconosciuto come cura, generalmente antidolorifica, in alcune patologie, così come precisato dal Decreto Ministeriale 9 novembre 2015:

“L’impiego ad uso medico di cannabis è considerato un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi ultimi non abbiano prodotto gli effetti desiderati, o abbiano provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitino di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali negativi.

Ai fini di un’effettiva possibilità di fruizione dei trattamenti, si ritiene opportuno semplificare le procedure per l’erogazione dei farmaci cannabinoidi a carico del servizio sanitario regionale (SSR), prevedendo la possibilità di avviare la somministrazione anche in ambito domiciliare”.

Primo firmatario della proposta, Ferdinando Laghi, del gruppo di De Magistris che, già nei mesi scorsi, aveva chiarito:

“La presentazione della proposta di legge per la legalizzazione di questa terapia, in specifiche condizioni di malattia, è certamente un elemento di civiltà che vuole mettere la Calabria al pari delle più avanzate Regioni italiane”.

La proposta di legge approvata in consiglio determina non solo l’impiego di medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche, ma anche le modalità di erogazione.

“La Proposta di legge regionale determina le modalità di prescrizione e rimborsabilità per la Regione Calabria di medicinali a base di sostanza vegetale cannabis. Nonostante gli interventi normativi a livello statale abbiano introdotto un criterio uniforme di rimborsabilità e un’elencazione tassativa delle patologie trattabili tramite medicinali cannabinoidi, ai fini di un’effettiva possibilità di fruizione dei trattamenti, a seguito di una specifica attribuzione, è necessario un intervento attuativo da parte delle Regioni e delle Province Autonome. Un intervento specifico è stato adottato da quasi tutte le Regioni italiane, con poche eccezioni, tra le quali la Regione Calabria, con conseguente nocumento per i pazienti ivi residenti”.

Gli specialisti, i medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta (PLS) – si legge ancora – prescrittori dovranno aver cura di valutare in modo puntuale e personalizzato l’utilizzo di farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi per gli impieghi terapeutici, già previsti dal citato Decreto Ministeriale 9 novembre 2015, che riguardano:

  • l’analgesia in patologie che implichino spasticità associata a dolore (a titolo di esempio, sclerosi multipla o le lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali;
  • l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace;
  • l’effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non possano essere ottenuti con trattamenti tradizionali;
  • l’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non possa essere ottenuto con trattamenti standard;
  • l’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali;
  • la riduzione dei movimenti involontari nella sindrome di Gilles de la Tourette.

Un bel passo avanti per la Calabria che, finalmente, avrà una normativa in grado di regolamentare i medicinali cannabinoidi ed anche un messaggio di unità da parte del Consiglio regionale a dimostrazione del fatto che alcune battaglie, in particolar modo sul fronte della salute e dell’interesse pubblico, non appartengono ad un colore politico, ma a tutti.