Gatto Costantino a CityNow: 'C'è un tesoro ad Arangea che aspetta di essere scoperto'

Il giornalista reggino, già autore di diversi romanzi fantasy incentrati su Reggio e la Calabria, presenta il suo nuovo lavoro

In un Bed&Breakfast di periferia l’arrivo di due misteriose figure mette scompiglio nella vita ordinaria di due giovani fratelli e della loro famiglia quando, a Reggio, stanno per iniziare i 5 giorni straordinari di Festa di Madonna.

E’ questo lo scenario in cui è ambientato “Il tesoro della miniera”, il romanzo stampato su Youcanprint.it da Giorgio Gatto Costantino.

Abbiamo conversato con l’autore per comprendere meglio la genesi di questo che, cronologicamente, non è il suo ultimo romanzo.

“Effettivamente il romanzo fu pubblicato a puntate nel 2011 durante le giornate della festa settembrina e poi è rimasto silenziosamente in archivio per tanto tempo. L’anno scorso, durante una presentazione di “Kalabria 2121”, il mio ultimo romanzo pubblicato sempre con Youcanprint, un’amica me l’ha ricordato e mi ha spinto a dargli forma cartacea”.

Perché proprio Arangea come ambientazione?

“Perché venendoci ad abitare nel 2009 ho scoperto tracce di una storia sconosciuta che mi ha incuriosito. Le stradine e i sentieri che si sviluppano nella vallata della fiumara Sant’Agata fino a Gallina custodiscono la memoria di una presenza umana antica e operosa fatta di contadini e operai”.

Non solo italiani…

“Questa è l’aspetto per me più affascinante. Studiando dei testi dello storico De Lorenzo mi sono imbattuto nella descrizione di un impianto siderurgico voluto da Re Carlo di Borbone nel 1750 ad Arangea dove vennero mandati ingegneri sassoni specializzati, conterranei della regina Amalia. Questo stabilimento che durò poco più di un trentennio arrivò ad occupare quasi 700 persone e segnò l’identità del territorio tanto che la parrocchia di Arangea è tuttora dedicata a San Giovanni Nepumiceno, il Santo di Praga venerato da quegli operai provenienti dal centro dell’Europa”.

Sito Della Miniera 2

Quindi hai scritto un romanzo storico?

“Non esattamente. Ho voluto scrivere un romanzo ambientato nella Reggio Calabria di oggi per mettere in comune con i miei concittadini e con chi vorrà leggere il libro, una presenza importante ma trascurata e poco conosciuta. Il sito in cui sono presenti i resti dell’antica fonderia rappresenta un luogo speciale nella città di Reggio: è l’unica testimonianza di archeologia protoindustriale di rilievo e il suo valore va oltre i confini della borgata. Quando fu realizzata la fonderia, la rivoluzione industriale in Inghilterra e in Francia era appena cominciata. Eppure, a Reggio – che usciva da una terribile epidemia di peste ed aveva la popolazione decimata – fu realizzata una vera e propria fabbrica dotata di impianti di lavorazione dei minerali all’avanguardia. Una realtà equiparabile all’altra ben più nota fonderia di Mongiana. Le reali fonderie di Arangea, così si chiamava ufficialmente lo stabilimento, sono una testimonianza piccola ma tangibile dello sforzo di industrializzazione del regno delle Due Sicilie. Eppure di questa realtà pochi conoscono il valore potenziale”.

Ma non ci sono solo reperti architettonici giusto?

“Vero. C’è di più. Sempre a Reggio, ma bisogna spostarsi in centro e andare a palazzo Crupi dove ha sede la collezione del Piccolo Museo di San Paolo. E’ lì che è custodito una parte del… tesoro”.

A cosa ti riferisci?

Alla patena realizzata “col primo argento della miniera” custodito in una teca. E’ un reperto fragile e prezioso che risale appunto al 1750, l’anno di avvio della miniera. La lieve incisione sul bordo del dischetto indica che si tratta di un regalo per il matrimonio del re, avvenuto due anni prima. Gli operai reggini e boemi, assieme manifestavano alla coppia reale la loro gratitudine. Insieme alla patena c’era anche il calice andato perduto. Ma quel piccolo manufatto è lì, silenzioso, a raccontarci di questa storia. Io ho provato a dargli voce”.

Patena

Poi il discorso si allarga a Festa di Madonna.

“Quando ho cominciato a scrivere il romanzo ho capito di avere per le mani un bigliettino da visita nuovo per presentare la città partendo appunto da una sua periferia. Una volta preso metaforicamente per la mano il lettore non volevo limitarmi a una passeggiata ad Arangea. E così ho provato a portarlo a spasso per Reggio per fargli vivere la città durante il periodo identitario per antonomasia: i giorni della festa dedicata alla patrona. E ho provato a mettere in luce i suoi aspetti sacri, quelli profani e le contraddizioni insite fra i due ambiti”.

Il tono del romanzo è molto leggero.

“È un libro che ha dentro l’estate, la giovinezza e la voglia di vivere. Ho pensato che fossero gli ingredienti più importanti per fare apprezzare la città, cosa a cui tengo tanto. Siamo immersi nei problemi e viviamo in uno stato d’ansia latente e perenne per il tipo di notizie che riceviamo quotidianamente. Impegnarsi a vedere e comunicare con un po’ di leggerezza e umorismo forse ci rende più sopportabili le sfide quotidiane, le fosse e la cronica carenza di servizi. Rilevo un nervosismo cronicizzato che non aiuta a migliorare le cose. I problemi ci sono e sono enormi ma se li affrontiamo con i muscoli contratti rischiamo di stancarci ancora prima di cominciare. Se impariamo ad essere più autoironici e indulgenti possiamo disinnescare potenziali elementi di conflitto sociale.

Dove è possibile acquistare il libro?

Copertina

“Sui principali store on line come Amazon ma ancora di più sulla piattaforma Youcanprint.it che mi ha supportato in modo eccezionale nell’attività di stampa. Basta cliccare il link https://www.youcanprint.it/il-tesoro-della-miniera/b/786bb259-da66-5b72-8a5c-aaefcfa52f8f e scegliere la versione cartacea o quella e.pub utilizzabile per gli e.book. Per chi volesse invece procedere con l’acquisto in un punto fisico, le copie cartacee sono disponibili presso l’edicola di Arangea“.