Nomine Hermes al Comune di Reggio, è ancora scontro. 'Alex Tripodi non ha i requisiti'

Dentro l'Uovo di Pasqua ancora (brutte) sorprese. "Si rischia il danno erariale". La linea Brunetti-Falcomatà non passa?

Nemmeno Pasqua sembra portare la pace all’interno della maggioranza comunale. Le nomine interne ad Hermes causano nuove frizioni ed attriti, la quiete successiva all’assegnazione delle deleghe è durata il tempo di un brindisi.

Le ultime scintille si riferiscono alla short list per la”designazione di rappresentanti del Comune presso le Società partecipate dall’Ente”. Amministratore Unico/Componente di Consiglio di Amministrazione e Revisore Unico/Componente di Collegio Sindacale le due posizioni ricercate, con la scadenza delle domande prevista per lo scorso 25 febbraio. Due profili da selezionare e individuare a chiamata, ovvero dopo la valutazione dei curriculum da parte dell’amministrazione.

Come già riportato su queste pagine, sarebbero Alex Tripodi e l’avv. Antonio Germanò le due figure scelte dall’amministrazione comunale per aggiudicarsi le due posizioni previste dall’avviso.

Il primo è il segretario provinciale di Liberi e Uguali, il secondo presta attività di assistenza e consulenza ed è particolarmente vicino al sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace. Entrambi i nomi, in special modo Alex Tripodi, sono di gradimento al sindaco sospeso Falcomatà.

Se per quanto riguarda Germanò, al momento, non ci sono particolari opposizioni, il profilo di Alex Tripodi appare indigesto a buona parte della maggioranza. Il sindaco f.f. Brunetti sembra voler insistere sul segretario provinciale di Liberi e Uguali, per la soddisfazione di Falcomatà.

Secondo quanto raccolto da CityNow, il prossimo 27 aprile potrebbe tenersi un’assemblea dei soci Hermes con ordine del giorno approvazione bilancio e la nomina dei due nuovi componenti previsti dal bando. Per quella data quindi potrebbe arrivare la fumata bianca per Tripodi, anche se parte della maggioranza promette di dare battaglia.

“Il profilo di Alex tripodi è palesemente incompatibile con gli articoli 3 è 4 del regolamento comunale. Lo stesso Tripodi inoltre non possiede nessun requisito di conferimento incarico, relativo all’esperienza pregressa e al conseguimento della laurea, in barba all’art. 3 dello stesso regolamento in materie di nomine in partecipate. Se Brunetti dovesse conferirgli l’incarico, rischia la denuncia per danno erariale”, sospirano fonti interne alla maggioranza particolarmente rabbuiate.

Effettivamente, consultando il regolamento, tra le cause di incompatibilità ed esclusione dalle designazioni, la lettera f dell’articolo 4 specifica come siano incompatibili i “segretari e i presidenti di partiti politici a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale”. E Tripodi, come evidenziato, è segretario di partito.

Inoltre, il punto 2 dell’articolo 3 dello stesso regolamento, nel disporre dei requisiti soggettivi stabilisce che “i rappresentanti del comune presso enti, aziende e istituzioni debbono avere una comprovata competenza per attività di studio e/o di formazione professionali e/o per specifiche esperienze lavorative, adeguate alla specifica carica da ricoprire ed agli obiettivi che il comune si propone”, requisito che non sembra corrispondere al percorso di Tripodi.

Sulla designazione del componente del cda, il nome scelto da Brunetti con il benestare di Falcomatà avrebbe contro anche una parte dei consiglieri dell’Area del centrosinistra, da Filippo Quartuccio a Giuseppe Giordano. Un nome non gradito nemmeno al gruppo Democratici e Progressisti guidati da Nino De Gaetano.

Particolarmente contrario alla nomina, secondo quanto trapela, è il consigliere comunale Filippo Quartuccio. Nelle scorse settimane (proprio mentre trapelava il profilo di Tripodi per l’avviso dei due profili da inserire in Hermes) Quartuccio ha sciolo all’interno del consiglio comunale il gruppo Articolo Uno, formando il monogruppo Primavera Democratica. Se non un timbro inequivocabile, quantomeno un indizio preciso dei fastidi del consigliere comunale.

Anche questa vicenda, dopo i dissidi per il congresso provinciale, sembra testimoniare dei disaccordi profondi tra il sindaco sospeso e il suo partito, il Pd.

Alex Tripodi assieme a Nino De Gaetano e il consigliere Filippo Quartuccio
Alex Tripodi assieme a Nino De Gaetano e il consigliere Filippo Quartuccio