Reggio, bilanci e novità per la magistratura. Gerardis: 'La giustizia è un fatto umano'

Edilizia giudiziaria, intelligenza artificiale e la giustizia dopo la pandemia. Il discorso del Presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria

“È la prima volta che un ministro della Giustizia onora questo distretto della sua partecipazione all’udienza solenne di inaugurazione di un anno giudiziario; e non sfugge a nessuno il pregnante significato di questa scelta. È innanzitutto un segno di sensibilità e grande attenzione per le problematiche del territorio, che notoriamente presenta assolute specificità nella giurisdizione”.

Sono queste le parole con cui ha dato inizio al suo discorso, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giuridico, Luciano Gerardis, Presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria.

Il discorso di Gerardis per il nuovo anno giuridico

“È un segnale di vicinanza a chi, pur tra mille difficoltà, continua con dedizione ad amministrazione giustizia. Ma è di più. Un’altra dimostrazione della cura con la quale la Ministra Cartabia segue i problemi del Mezzogiorno, per il cui approfondimento ha pure istituito, assieme alla Ministra per il Sud e per la Coesione Territoriale, una apposita Commissione; e più in generale è un’ulteriore tappa preso sin dal suo insediamento con i distretti: la piena disponibilità ad ascoltare direttamente le tematiche dei territori e ad illustrare nelle sedi decentrate le soluzioni che il suo Ministero intende adottare, dialogando con tutti gli operatori di giustizia”.

Gerardis ha espresso fervido apprezzamento per la presenza dell’esponente del Governo Draghi nella città dello Stretto sottolineando il conforto che questa occasione crea in tutto il comparto giustizia. “Nell’andare avanti in un territorio sensibile ai vari segnali”.

“Purtroppo anche stavolta l’udienza di apertura dell’anno giudiziario deve svolgersi con modalità ben diverse da quelle usuali. Il perdurare di un’opprimente pandemia oltre al mantenimento di tutte le misure di protezione, ormai da tempo adottate, ci ha imposto ancora di contenere al massimo gli inviti”.

La giustizia dopo la pandemia

“L’attuale periodo, infatti, costituisce una fase di passaggio tra una giurisdizione di emergenza ed un futuro prossimo che si prospetta foriero di profondi cambiamenti nel sistema giudiziario. Da un canto vengono a maturazione i risultati di un periodo che ha imposto modalità particolare di esercizio della giurisdizione; dall’altro comincia ad avere attuazione il programma ministeriale di implementazione delle risorse materiali ed umano (per ora visibile soltanto sul versante del personale amministrativo) che non potrà che incidere profondamente sullo stesso modo di intendere la giurisdizione.

Nella relazione dello scorso anno, nel passare in rassegna le conseguenze soprattutto negative della pandemia, si era però segnalato come l’emergenza avesse prodotto alcune positività, quali il costante e fecondo dialogo tra tutti gli operatori di giustizia (magistrati, avvocati, personale giudiziario e sue rappresentanze) nell’affrontare insieme difficoltà ed ostacoli e l’ampia utilizzazione dell’informatica, che aveva permesso al personale di cancelleria di usufruire al massimo dello smart working, ed ai magistrati di operare da remoto nell’esercizio della giurisdizione e nella stessa gestione degli uffici. I risultati confermano un incremento di produttività segnatamente in ambito civile, per le sinergie e per l’ampio utilizzo dell’informatica, sia il sorgere di una nuova mentalità nelle modalità di esercizio dell’attività giudiziaria”.

La sinergia con le Università e l’intelligenza artificiale

Il presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria, ha introdotto poi l’importante tema della sinergie con le istituzioni formative del territorio, illustrando il progetto recentemente messo in campo con le università cittadine, Mediterranea e Dante Alighieri per l’applicazione dell’intelligenza artificiale al sistema giuridico.

“Il previsto studio da parte di una commissione mista di docenti e magistrati servirà ad individuare gli ambiti e le modalità di intervento più adatti a rendere maggiormente efficiente la macchina giudiziaria. Ma anche con l’applicazione dell’intelligenza artificiale sarà sempre salvaguardata la libertà di giudizio del magistrato che rimarrà comunque il dominus di ogni procedimento, facultato ad avvalersi di mezzi che in ogni caso spetterà solo a lui utilizzare nel modo più opportuno.

La giustizia è un fatto umano, resa per uomini da altri uomini. Pretende la valutazione di sentimenti, istinti, situazioni, che vanno interpretati nella loro intima essenza. Non sarà mai il campo in cui la macchina potrà interamente sostituirsi alla persona umana. Attenzione, però: niente è scontato”.

Edilizia giudiziaria

“Tutti i tribunali del distretto, sia gli ordinari che quelli per i minorenni e di sorveglianza, lamentano già gravissime difficoltà per i luoghi in cui si esercita la giurisdizione. Il tribunale di Reggio Calabria, allocato da circa un ventennio in un complesso comunale certamente inadeguato alle varie esigenze, per gravi problemi di climatizzazione e riscaldamento, per aule insufficienti e per ricorrenti infiltrazioni, attende l’ultimazione del nuovo palazzo di giustizia i cui lavori, iniziati nel 2005, dopo un alacre avvio che aveva portato alla realizzazione di circa l’80% delle opere, sono ormai sospesi da diversi anni.

Anche a Locri, sono in corso da tempo i lavori di realizzazione del nuovo palazzo di giustizia che hanno subito varie interruzioni, mentre intanto sono destinati ad uffici giudiziari due edifici diversi e distanti tra loro, oltre che molto risalenti nel tempo, mentre ancora altri immobili ospitano gli archivi ed i corpi di reato.

Non sta meglio il tribunale di Palmi, anch’esso ubicato in due edifici diversi, con problemi gravissimi di riscaldamento e climatizzazione.

Il tribunale per i minorenni e quello di sorveglianza, infine, scontano problemi connessi alla vetustà degli edifici, che comporta frequenti fenomeni di infiltrazione di acqua fino all’inagibilità di alcuni locali o l’esistenza di barriere architettoniche insuperabili. Tutti gli uffici, compresa la corte di appello, pur rinnovata nelle sue facciate prima fatiscenti ed in molti locali, hanno serissime difficoltà ad ospitare i nuovi cospicui arrivi, per l’insufficienza attuale degli spazi.

Mi piace tuttavia dare atto anche per questo versante del rimarchevole impegno del ministero della giustizia per sopperire alle inadeguatezze logistiche, e per dare impulso al completamente dei nuovi palazzi di Reggio e Locri”.