Emergenza organico nella magistratura reggina, Gerardis: 'Posti desolatamente scoperti'

L'esodo dei magistrati è uno dei tanti temi toccati dal Presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria durante il suo discorso per l'inizio dell'anno giudiziario

“Sarà necessario coprire al più presto i posti vacanti dell’organico di magistratura, che continuano ad essere la vera palla al piede di ogni tentativo di miglioramento dell’efficienza della risposta giudiziaria. Senza tale copertura persino le importanti riforme normative messe in campo negli ultime mesi rischiano di produrre conseguenze pesantissime sul terreno della processabilità, delle condotte e della stessa affermazione dei diritti”.

Sono le parole di Luciano Gerardis, in particolar modo rivolte alla Ministra Cartabia, durante il discorso per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.

Il problema organico nella magistratura reggina

In riferimento al concorso per 500 nuovi magistrati, il Presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria, ha espresso la sua fioca speranza in una pronta copertura degli organici, vista la scarsa percentuale di ammessi alla prova orale nell’altro concorso in via di espletamento. Ad allarmare è anche la scopertura di oltre 1300 posti destinati a breve ad un’ulteriore crescita. La preoccupazione è ancora maggiori per questi distretti e per questi posti che allo stato sono scarsamente appettibili.

“Da questo profilo – ha aggiunto il Presidente – il nostro Distretto purtroppo ha ben pochi rivali e continua a scontare la triste e ben nota realtà che lo ha sempre caratterizzato negli ultimi decenni. Malgrado Reggio Calabria sia la capitale storica ed attuale della ‘ndrangheta, che per la sua multiforme attività illecita intasa la giurisdizione, condizionando inevitabilmente la stessa destinazione delle risorse disponibili, gli organici dei magistrati continuano a rimanere desolatamente scoperti, risultando vano anche il fattivo impegno del CSM.

Deserti vanno, infatti, i bandi ordinari per la grande maggioranza dei posti e persino i bandi per applicazione extradistrettuali, che pure garantiscono una durata limitata oltre a benefici economici e di carriera. Evidentemente, neppure questi riescono più a rendere appetibili posti che, per la ponderosità dei carichi e l’impegno anche di vita che richiedono, non sono in alcun modo equiparabili a quelli di altri uffici giudiziari.

In questo contesto ogni bando ordinario finisce per aggravare le scoperture, rimanendo spesso senza aspiranti molti posti del distretto a fronte di un esodo talvolta massiccio verso altre sedi.

Assai significativo è ciò che è accaduto recentemente a questa corte. Sebbene fossero stati banditi 8 posti da consigliere, uno soltanto è stato coperto, ed invece sono stati contestualmente trasferiti ad altri uffici ben 4 magistrati. La conseguenza è che oggi quasi la metà dei posti di consigliere (15 su 32) è scoperta, ed a ciò va aggiunta l’ulteriore vacanza del posto di magistrato distrettuale.

Anche i tribunali del distretto soffrono di alcune scoperture sia pure non nei termini estremi della Corte, e contemporaneamente risentono dell’assenza di magistrate in gravidanza o in maternità, così che diventa assai difficile persino il ricorso alla mobilità endo-distrettuale poichè le applicazioni in corte d’appello sono ostacolate dalla contemporanea emergenza degli uffici di primo grado. Se però, questi ultimi, possono periodicamente giovarsi dei MOT al momento della loro immissione nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, non sussistono, secondo la normativa vigente, strumenti che consentano la copertura non a domanda dei posti di secondo grado.

Ciò rende drammatica la prospettiva futura sin dai prossimi mesi ed estremamente arduo affrontare la grande mole di procedimenti di straordinaria rilevanza sociale, in un distretto che invece ben più di altri ha bisogno di affermare la legalità”.