Bronzi di Riace, Ventura chiede delucidazioni al Ministro sulla vicenda Partinico/Castrizio

Il giornalista chiede al Ministro della cultura di fare chiarezza sulla vicenda che ha interessato la rimozione dal sito web del Museo delle teorie elaborate dal prof. Castrizio

«Sui media locali Riccardo Partinico ha rivendicato, quale effetto di una sua istanza rivolta al Ministro della Cultura, la rimozione dal sito web del nostro Museo Archeologico Nazionale della sezione riportante le teorie sui Bronzi di Riace elaborate dal professore Daniele Castrizio. Ho ritenuto opportuno inviare al Ministro un quesito per chiedere riscontro di ciò ed eventuali delucidazioni sulla scelta adottata in caso di conferma, poiché se quanto dichiarato alla stampa da Partinico corrispondesse al vero, allora sarebbero altri i provvedimenti da prendere e pretendere».

Così in una nota il giornalista Francesco Ventura ha commentato il polverone sollevatosi dopo un oscuramento delle teorie del professore Castrizio disposto secondo presunte volontà ministeriali.

«Sulle principali testate è stato riportato il testo integrale dell’istanza rivolta al Ministro ed attribuita al Partinico, il cui contenuto passa in secondo piano se ci si sofferma sulla narrazione con cui ci si è approcciati alla vicenda – spiega Ventura – Per rafforzare la posizione del Partinico si richiama una pubblicazione sui Bronzi di Riace di cui lui è autore. Si omette però di chiarire che il libro in questione è edito da un’associazione sportiva dilettantistica di cui lo stesso Partinico è fondatore e presidente, stando almeno a quanto ricavabile da un suo curriculum consultabile online. A ciò bisogna aggiungere che esiste una differenza sostanziale tra una pubblicazione scientifica ed un semplice libro. Mentre la prima è un’opera revisionata, l’altra non lo è, non essendo passata al vaglio della comunità scientifica di riferimento. Chiunque abbia studiato e sia aggiornato e preparato può partecipare al dibattito scientifico. Chi si sottrae a questi meccanismi può anche essere un ottimo romanziere o divulgatore, ma per quanto bravo, ciò che scrive non avrà mai un’attendibilità scientifica. Sebbene ciò sia un qualcosa di ben noto agli addetti ai lavori, questa differenza spesso sfugge al grande pubblico, che non conoscendola rischia di essere indotto in errore e scambiare facilmente la latta per l’oro. Aspetterò la risposta del Ministro, sperando che tutta questa vicenda si risolva in una banale millanteria, un palla presa al balzo nel momento giusto per ottenere qualche attimo di notorietà. In caso contrario bisognerà prendere atto della gravità della situazione e reagire energicamente».