Reggio, da ghetto urbano a laboratorio sperimentale: il progetto per Arghillà

Ecco l'elenco degli interventi previsti nel progetto "Qualità dell'abitare" per il quartiere di Arghillà


A M.E.N.O. C.H.E.” è il nome l’intervento che interessa Arghillà all’interno del progetto “Qualità dell’abitare” a Reggio Calabria.

Qualità dell’abitare e A.M.E.N.O C.H.E

«L’acronimo – hanno detto i delegati di giunta – sta per “A Mali Estremi…Nuova Organizzazione di Comunità in Habitat Essenziali” ed esprime appieno la filosofia di un piano di valorizzazione ecologica urbana, welfare comunitario e servizi essenziali dove cittadini, istituzioni, società civile, profit e non profit si possono alleare, tramite nuove azioni collaborative, per attivare e fruire di nuovi servizi».

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Il progetto per il quartiere di Arghillà

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha previsto un finanziamento di 45 milioni per la città di Reggio Calabria. Essendo tre i quartieri interessati, verranno utilizzati 15 milioni per ognuno.

L’intervento per Arghillà Nord mira a trasformare un ghetto urbano in laboratorio sperimentale di buone prassi, attraverso azioni rigeneranti per riqualificare il quartiere e rendere la comunità protagonista. Previsti, dunque, l’ammodernamento di 50 alloggi di residenza pubblica, attualmente in condizioni di estremo degrado, attraverso soluzioni di messa in sicurezza, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche, nonché la realizzazione di orti domestici e playground negli spazi comuni di pertinenza.

Il progetto contempla, anche, la realizzazione di impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici per i fabbisogni condominiali e soluzioni per il riuso delle acque piovane e usate, da riutilizzare per scopi irrigui negli orti domestici e a fini antincendio. È contemplata, ancora, la riqualificazione delle parti comuni degli edifici al piano terra da destinare alle “Officine di Comunità”, spazi attrezzati per i servizi socio culturali ed attività economiche-produttive e commerciali di prossimità.

Verranno ripristinati gli spazi pubblici dismessi o degradati, spesso ridotti a discariche urbane, mediante la realizzazione di piazza d’acqua, nonché la rigenerazione delle infrastrutture viarie principali con boulevard e frutteti urbani.

Il parco Ecolandia, invece, ospiterà laboratori educativi e didattici di “scuola all’aperto in tutti i settori” per contrastare il rischio di povertà educativa, combattere la privazione della possibilità di apprendere, sperimentare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni dei giovani del quartiere. Inoltre, è stato programmato il recupero delle antiche infermerie militari, edifici dismessi da oltre un secolo, per realizzare spazi di formazione e ospitalità per fasce meno abbienti.

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