Reggina, è un derby con poche luci. Solo 0a0 con la Vibonese, la classifica fa paura – FOTO


di Pasquale Romano – Nessuna rete e poche…luci al Granillo. Il derby con la Vibonese termina 0a0, la paura ha dominato larghi tratti di gara, poche le occasioni da un lato e dall’altro. Se gli amaranto possono rammaricarsi per il destro di Kosnic sul finale, la Vibonese nella ripresa con Bubas e Saraniti per due volte è andata vicino al vantaggio.

Zeman torna al 4-3-3, la sorpresa è in difesa. Tra Maesano, Cane e Romanò, il terzino destro è…Cucinotti. Mossa che stupisce quella del tecnico boemo, che nel tridente affianca Leonetti agli inamovibili Coralli e Porcino. Vibonese che risponde con il 3-5-2, coppia offensiva formata da Bubas e Sowe. La tensione è palpabile sin dai primi minuti, e in avvio pesa più nelle gambe e nella testa degli amaranto. Positivo invece l’avvio della Vibonese, ospiti che con Bubas e Favasuli creano i primi (timidi) pericoli. Tanti, troppi gli appoggi errati per la Reggina nei primi venti minuti, la manovra non può che risentirne. Al 15′ il primo vero brivido: Bubas salta Botta e conclude potente di destro, palla di poco a lato.

Reggina che sembra in ‘black-out’, espressione che da metafora si trasforma in realtà al 25′. Quando la Vibonese si apprestava a calciare una punizione, la luce va via dal Granillo. I giocatori rientrano negli spogliatoi, solo le luci degli smartphone del pubblico illuminano lo stadio. Si riprende dopo circa dieci minuti, la pausa sembra aver leggermente spostato l’inerzia della gara. La Reggina infatti guadagna metri e coraggio, anche se di vere occasioni dalle parti di Russo ancora non se ne vedono. Al minuto 41 è capitan Coralli a suonare la carica. Il centravanti amaranto, quasi da fermo, trova una pregevole conclusione di esterno, che sfiora l’incrocio dei pali. Si va all’intervallo senza reti, risultato giusto figlio di una leggera supremazia ospite nella prima parte, e amaranto nella seconda.

Inizia la ripresa, la Reggina muta forma. Zeman inserisce De Vito al posto di Possenti, amaranto con il 3-5-2, sistema tattico che già si era visto in alcuni frangenti del primo tempo. Con il passare dei minuti, la paura si impossessa delle due squadre, che si danno battaglia in mezzo al campo ma senza offrire il fianco all’avversario. Noia squarciata da un lampo di Bubas al minuto 62. L’attaccante della Vibonese, con una conclusione dalla distanza dalla parabola arcuata timbra la traversa. Ospiti a pochi centimetri dal vantaggio, episodio che sembra ulteriormente intimorire una Reggina priva di idee e furore agonistico.

In assenza di stimoli confortanti dal rettangolo verde, Zeman attinge dalla panchina. Il tecnico boemo prima inserisce Maesano per Cucinotti, poi nell’ultimo quarto d’ora lancia Bianchimano per Bangu, tornando al tridente. Reggina che cerca il vantaggio, Vibonese che lo divora. Contropiede della formazione di Campilongo al minuto 80, Saraniti (entrato nella ripresa) tutto solo davanti a Sala si fa ipnotizzare dal portiere amaranto calciando debole. Cambio di fronte e Leonetti restituisce il ‘favore’, mancando l’appuntamento con il pallone su prezioso invito di De Francesco.

La Reggina gioca esclusivamente per vie aree,
alla ricerca di Coralli e Bianchimano, l’occasione di mettere le mani sul derby capita a Kosnic. Su azione d’angolo, la palla arriva sul destro del difensore amaranto, mancino naturale. E’ il piede ‘sbagliato’ e si nota, da ottima conclusione l’ex Palermo infatti calcia a lato.

E’ l’ultima emozione in un derby fatto soprattutto di paura, poche e casuali infatti le occasioni per Reggina e Vibonese. Per gli amaranto, alla luce della vittoria del Melfi, la classifica fa ancora più paura. Quello contro la Vibonese era il primo spareggio interno da vincere a tutti i costi, missione fallita. Se davvero la Reggina vorrà evitare la retrocessione in D attraverso i play-out (o ancora meglio scappando dal Purgatorio), altri passi falsi al Granillo non sono ammessi…

QUI LA FOTOGALLERY A CURA DI ANTONELLO DIANO

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