Reggina: un silenzio stampa che inizia a essere incomprensibile

Nessuno fornisce spiegazioni. Se l’obiettivo era abbassare la pressione, il tempo per ritrovare la serenità è passato

Reggina Ballarino Praticò Minniti

Era mercoledì 24 settembre il giorno in cui, dopo la bruciante sconfitta interna con la Gelbison, la società ha scelto di chiudere le bocche di tutti: dirigenti, allenatore e tesserati. Una decisione che inizialmente poteva essere compresa, dettata forse da una forte rabbia per come erano andate le cose in campo e successivamente inquadrata come la necessità di dover ritrovare la giusta serenità. Ma col passare dei giorni quel silenzio è diventato un muro sempre più difficile da giustificare.

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Mister Trocini ha interrotto anche l’abituale conferenza stampa pre-gara, a partire dalla vigilia della sfida con il Savoia. Dopo il pareggio con i campani, ancora silenzio. E lo stesso copione prima e dopo la partita con il Ragusa, fino alla vittoria sofferta in Coppa Italia contro il Sambiase. Neanche in questa occasione, che avrebbe potuto rappresentare il momento giusto per tornare a parlare, è arrivata una spiegazione.

Da quattordici giorni, dunque, tutto tace. Sono arrivate due vittorie e un pareggio, il silenzio ha portato qualche punto ma non ha migliorato le prestazioni, se è possibile ha invece continuato a portare nervosismo tra i giocatori, su alcuni in particolare. Nessuno spiega le ragioni di questo prolungato silenzio, né ufficialmente né in via riservata.

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Da scelta apparsa inizialmente strategica, oggi il muro che si è alzato è decisamente incomprensibile. Perché se l’obiettivo era abbassare la pressione e ritrovare la serenità, il tempo passato dovrebbe essere stato sufficiente. E oggi, continuare a non parlare crediamo non serva più a nessuno. I tifosi, sempre desiderosi di sapere e avere notizie della loro squadra del cuore, sono in questo momento quelli più penalizzati.