Reggio 'torna in pista', ma la disco non sarà più la stessa. La parola ai PR

Il 15 giugno si riparte. Ma cosa ne pensano gli organizzatori di eventi di Reggio Calabria?

Ripartono (finalmente) anche le discoteche. La nuova riapertura, che, fino a qualche settimana fa sembrava impossibile, oggi invece ha una data: quella di lunedì 15 giugno. Una notizia che, sicuramente, farà gioire non poche categorie dell’imprenditoria.

In particolar modo, a Reggio Calabria, dove il settore eventi ‘vive’ della bella stagione.

Gestori, organizzatori, dj, artisti, camerieri, bodyguard, bartender, l’elenco dei professionisti che, durante questa pandemia, sono stati costretti a mettere un freno alla loro vita è veramente lungo. Tutti i settori hanno subito un brusco arresto, ma a pagare un caro prezzo sono stati, in particolar modo, spettacolo ed eventi. Così la riapertura delle discoteche, rigorosamente all’aperto e con misure stringenti sul contingentamento degli ingressi ed il distanziamento sociale, appare come un altro piccolo passo verso la normalità.

Non sarà più quella che ricordiamo

“Per ripartire, e farlo bene, dobbiamo metterci in testa che la discoteca non sarà più quella di una volta. Per forza di cose non potrà essere come la ricordiamo – commenta così Alessandro Laganà. Ripartire è importante e, secondo me, divertimento e sicurezza possono coesistere”. 

C’è tanta voglia di riappropriarsi delle proprie abitudini nelle parole di Alessandro a CityNow, ma anche la certezza di poter fare tanto per la comunità in cui vive e lavora:

“Siamo a lavoro per creare qualcosa di nuovo e di compatibile con le nuove regole. Sono convinto che potremo divertirci in sicurezza per trascorrere dei momenti di svago e distrarci da questo periodaccio. Molte delle location estive sul nostro territorio hanno la fortuna di avere ampi spazi all’aperto e questa è una cosa ottima. Dovremo essere bravi noi a coordinarci con security, camerieri, hostess, barman, dj e service. Ma dovranno essere bravi soprattutto i reggini a rispettare le regole. Ci vediamo presto, finalmente”.

Misure troppo stringenti o giusta prevenzione?

All’euforia ed alla voglia di ripartire, si affianca però quel velo di preoccupazione associato alle regole da rispettare. I reggini fino ad ora si sono dimostrati quasi perfetti, a dispetto di tante altre città d’Italia. Dimostrazione ne è il fatto che il Covid è arrivato in città colpendo solo una piccola parte di popolazione. Adesso che i contagi sono quasi a zero, la voglia di normalità, dopo un lungo periodo di privazioni, torna a scalpitare più forte che mai.

“Siamo felici e propositivi per questa riapertura – spiegano Laura Pizzimenti ed i suoi compagni di viaggio Vincenzo Evoli, Domenico Romeo, Filippo Canale, Marco Parisi e Nico Scirtò. Mai come in questa pandemia la movida reggina è stata sottovalutata e penalizzata dalle scelte del governo”. 

Se si tiene conto del calendario delle riaperture è impossibile non notare come gli eventi e le discoteche siano proprio gli ultimi. È ovvio che si sia data precedenza ad alcuni settori rispetto ad altri, ma è anche vero che, forse, si sarebbe potuto procedere ad un discorso regionale, anzichè nazionale. La Calabria, ad esempio, ha già superato da tempo il ‘picco’ della pandemia.

“Esistono tantissime figure professionali che permettono la realizzazione di un evento. Persone che vivono di questo lavoro e che, in città, creano una micro-economia senza la quale è difficile andare avanti. Per questo motivo è importante che tutto il mondo della movida riprenda a muoversi. Ovviamente ci adegueremo alle regole stabilite dal Governo ma, allo stesso tempo, speriamo che diventino sempre più ‘morbide’. Speriamo di poter riassaporare la notte così come facevamo un tempo, senza troppi timori. Così come abbiamo riconquistato il diritto di passeggiare e incontrarci con congiunti e non, speriamo di poter presto tornare a ‘ballare’ con maggiore spensieratezza”.