Reggio, fallisce il progetto bike sharing: mezzi ‘spariti’ e vandalizzati – FOTO
Bisognerebbe avere il coraggio di dichiarare fallito il progetto. Per poi smantellare le stazioni. Quali le cause del fallimento del servizio?
20 Giugno 2023 - 16:13 | di Vincenzo Comi
Un flop.
Il servizio di bike sharing a Reggio Calabria è fallito clamorosamente.
Era il giugno 2019 quando nella nostra città veniva attivato, nell’ambito del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa- scuola e casa- lavoro, un nuovo servizio per il nostro territorio.
Una modalità ‘dolce’ e alternativa, con l’installazione di dieci stazioni dislocate in città in prossimità delle scuole e dei principali poli attrattori presenti nel centro urbano “al fine di promuovere una visione green ed ecosostenibile di città“.
“Un mezzo pubblico che non va aspettato, che consente di arrivare prima ed è anche divertente e salutare”.
Così veniva promosso il servizio di bike sharing in città denominato “Reggio in bici“.
Il servizio, contrariamente a quanto annunciato tempo fa dall’amministrazione comunale, non ha mai funzionato in modo costante. Dopo un primo periodo di sperimentazione, le biciclette, per mesi ferme ai box per problemi di manutenzione, sono tornate a funzionare nel 2021. Ma il servizio non ha mai decollato per diverse cause.
Come noto Reggio Calabria non ha una pista ciclabile o meglio non degna di questo nome. E’ vero, l’interesse verso le biciclette elettriche è aumentato ma non verso il servizio di bike sharing, non comodo se si pensa che i mezzi devono essere lasciati obbligatoriamente nelle stazioni indicate.
Le politiche messe in campo dall’amministrazione comunale per la mobilità su due ruote, fortemente volute da Giuseppe Falcomatà, si rivelano quindi un vero flop. Almeno se si pensa al bike sharing.
Pochissime le biciclette noleggiate in questi anni dai reggini che nel tempo hanno preferito la bicicletta di proprietà ad uno scomodo bike sharing. I mezzi a due ruote sono stati presi poi d’assalto dai soliti imbecilli per poi sparire all’improvviso.
A distanza di soli 5 anni, ecco come si presenta oggi, agli occhi di cittadini e turisti, il servizio di bike sharing. Stazioni desolanti, prive di mezzi. Nella postazione vicino l’Università Mediterranea lo scenario è imbarazzante con biciclette senza ruote o pezzi arrugginiti, sellini tagliati e totem scottati dal sole.
In molte stazioni, al loro posto, sono parcheggiati, per compensare il fallimento del servizio, i monopattini.
Discorso diverso per questi ultimi mezzi a due ruote. L’interesse dei cittadini verso i monopattini elettrici è decisamente diverso. Il progetto di mobilità sostenibile dei monopattini è al contrario del bike sharing (scomodo ed anti economico) apprezzato e i mezzi sono sempre più utilizzati da reggini e turisti.
Ad oggi dunque, nonostante le somme ingenti investite dall’amministrazione, il servizio di bike sharing non è mai veramente decollato e in quelle aree non resta che degrado e abbandono.
Postazioni lasciate a morire, distrutte dai vandali e bruciate dal sole, pericolose e con rottami di biciclette. La conferma arriva anche dal sito Bicincittà.com. La schermata parla da sé.
Delle 10 stazioni 3 sono funzionanti. Le altre 7 non sono operative.
Dopo anni di inutilizzo e migliaia di euro investiti, l’amministrazione comunale dovrebbe avere il coraggio di dichiarare conclusa l’esperienza del bike sharing cittadino e pensare a smantellare quanto è rimasto.