Reggio, in Commissione si improvvisa sul Viale Calabria. Sera: 'Già spesi 10 mila euro, situazione da manicomio'

Sul restyling del Viale regna la totale confusione. Per Angela Marcianò: 'Scelte politiche schizzofreniche'. Zimbalatti: 'Siamo ridotti male. Abitudini sbagliate'

Si è tenuta questa mattina la seduta della IX commissione consiliare del comune di Reggio Calabria in cui si sarebbe dovuto discutere sul controllo degli atti amministrativi rispetto ai lavori di rifacimento del Viale Europa. Si è virato invece e si è discusso sul restyling del Viale Calabria.

L’architetto Doldo, rup dei lavori sul viale Europa, non si presenta, al suo posto si collega l’architetto Antonio Domenico Principato, che però è il responsabile unico del procedimento del Viale Calabria. Il presidente Ripepi, nell’imbarazzo generale, decide di affrontare, con il consenso degli altri consiglieri il tema del restyling del Viale che attraversa la zona sud della città.

“E’ stata avviata la gara con Invitalia ma non si è conclusa entro il 31 dicembre 2022 e così la Città Metropolitana ha tolto la progettazione dai Patti per il Sud“.

Così l’arch. Principato che però non chiarisce i motivi per cui il cantiere non è mai partito.

“Se ci sono alcuni ritardi dobbiamo oltre che spiegarne i motivi, trovare anche le soluzioni. Ma se ogni volta nessuno paga per i ritardi vivremo sempre la città come un cantiere aperto – afferma Antonino Castorina.

Secondo Giuseppe Sera,

“non c’era una progettazione ma un concorso di idee a premi. Sono stati già spesi 10 mila euro. Si scelse però di non dare la progettazione a chi ha vinto. E non ne conosco il motivo. Il settore, così come è organizzato è da manicomio”.

Notizie più che mai confuse ed incerte rimbalzano dunque in Commissione ‘Controllo e garanzia‘. La parola passa poi ad Angela Marcianò che contesta e chiede al Rup i motivi del mancato avvio del cantiere e i motivi della ri-progettazione.

“Si è perso già tantissimo tempo per il concorso di idee che risale al 2017 – commenta Angela Marcianò – Si sceglie prima una linea e poi si cambia e si riparte da zero. E’ l’ennesima testimonianza di scelte politiche schizzofreniche e senza senso. E’ a monte tutto sbagliato. E’ assurdo che chi vince il concorso di idee non può poi aggiudicarsi la progettazione”.

Nessuno insomma conosce l’iter in modo preciso né si comprendono le cause che hanno arrestato l’avvio del cantiere. Chiude la commissione, più che mai imbarazzante, il consigliere Antonino Zimbalatti:

“Sono sempre più allibito, siamo ridotti male. Qui non è un problema del settore o del Rup ma di abitudini sbagliate che conducono a programmazioni disastrose per il territorio. Parliamo di problematiche che si trascinano da anni e anni. Il metodo deve essere stravolto”.