'Orti Urbani', così i reggini possono fare comunità e riscoprire la natura - Foto

Approvata la progettazione degli Orti urbani a Reggio Calabria, luoghi dedicati ai cittadini. Dove saranno e di cosa si tratta

Nel corso dell’ultima seduta di giunta comunale l’esecutivo Falcomatà ha approvato la progettazione definitiva-esecutiva degli Orti Urbani, strumento di sviluppo sostenibile e condivisione sociale.

COSA SONO GLI ORTI URBANI

Gli Orti Urbani, sono spazi verdi più o meno grandi di proprietà dei Comuni, che li danno in gestione a coltivatori non professionisti, che ne fanno richiesta. Nella maggior parte dei casi si trovano nelle periferie o in zone lontane dal centro, negli ultimi tempi però alcune amministrazioni hanno scelto di posizionarle nel cuore della città, per dare un’ ‘anima sostenibile’ a zone solitamente convulse e trafficate.

Gli Orti Urbani sono destinati principalmente alla produzione di frutta, ortaggi e fiori, per un uso personale del coltivatore. Vengono affidati, dopo aver fatto richiesta attraverso l’emissione di bandi con il pagamento di un piccolo affitto, quasi simbolico.

Rappresentano un nuovo concetto di agricoltura, che prevede di vivere in modo sano e di stare a contatto con la natura, ma, soprattutto che vede il cittadino protagonista nella coltivazione e del raccolto nel proprio orto, in terreni che sarebbero stati lasciati a morire nel degrado.

Gli Orti Urbani diventano così la soluzione ideale per dare una nuova vita alle periferie urbane e farli diventare luoghi dove “fare comunità”, creando orti e vivendo un’esperienza di agricoltura sostenibile, civica e sociale.

È questo un modo per riqualificare gli spazi abbandonati della città, oltre che per rafforzare i legami tra residenti e territorio, per riscoprire vecchi saperi e conoscenze, per riproporre prodotti della tradizione contadina, in un momento di condivisione, integrazione e aggregazione, aperto a nuove culture.

GLI ORTI URBANI DI REGGIO CALABRIA

Il progetto degli Orti Urbani a Reggio Calabria è incentrato sulla volontà di condensare gli aspetti legati al tema del parco pubblico assieme a quelli della produzione dei piccoli orti.

Due i lotti previsti nel territorio reggino: una nella zona di Madonna di Fatima, uno nel Viale Messina. I temi dei due lotti, pur seguendo una linea progettuale comune, si sono sviluppati in due diversi modi.

Nel caso di Madonna di Fatima, il progetto “si è inserito in un contesto territoriale e orografico ben definito, con terrazzamenti naturali, salti di quota, ingressi, sentieri e camminamenti. In questo caso la politica dell’intervento è stata quella di rispetto e valorizzazione del luogo, creando un sistema che resista alle asperità del contesto, alle situazioni climatiche ed a possibili atti vandalici”.

Il lotto di Viale Messina invece ha necessitato l’applicazione di una strategia progettuale totalmente opposta. “Ci si è trovati davanti un’area totalmente libera, pianeggiante, dalla forma pressoché regolare e senza asperità di alcun tipo”, si legge nel progetto.

In questo caso la sfida è stata quella di creare un parco che da una parte fosse in relazione con il contesto circostante ma che dall’altro lato fosse isolato da esso, in particolare per quanto riguarda il sistema degli orti che necessitano di venire il meno possibile a contatto con il traffico, l’inquinamento e il caos di una via di transito intenso come il Viale Messina.

Di seguito i nomi e le qualifiche dei progettisti degli Orti Urbani, progetto fortemente voluto dal sindaco Falcomatà: Sgrò Antonino dott. Forestale e capogruppo – Michele Valenzise dott. Agronomo – Michelangelo Pugliese Architetto paesaggista – Gianfranco Salemi Scarcella Architetto.

ORTI URBANI NEL MONDO

Brooklyn Grange, a New York l’orto urbano più grande al mondo

Con la creazione di Orti Urbani, i comuni puntano a sensibilizzare i giovani verso un’idea di città sostenibile e più Green. Sono proprio le nuove generazioni infatti a dover intercettare le necessità e i bisogni di un universo che non ha alternative ad una maggiore sostenibilità e diventare i protagonisti di un cambiamento. Allo stesso tempo, adulti e anziani attraverso gli orti urbani hanno la possibilità di fare attività fisica all’aria aperta e produrre alimenti nutrienti senza l’uso di sostanze chimiche e pesticidi.

Creare Orti Urbani sta diventando sempre più di ‘moda’, si punta in questo modo a ridisegnare l’immagine delle città. Da Berlino a Parigi passando per Milano, le grandi metropoli sembrano quasi fare a gara nella creazione di Orti Urbani e spazi verdi dedicati ai cittadini. Il più grande di tutti si trova a New York, in alcuni tetti della zona “Queen”. Quasi 11 ettari di terreno dove viene coltivato di tutto. Si tratta di un progetto del trentenne Ben Flanners chiamato “Brooklyn Grange”.

Reggio Calabria, nel suo piccolo, vuole cosi partecipare ad un processo di evoluzione e integrazione che coinvolge sempre più città in Italia e nel mondo. Un modo per coltivare la bellezza dei luoghi e quella dei gesti, con idee innovative che incontrano la tradizione, in nome della sostenibilità.