Reggio, Hospice nuovamente in allarme: torna l'incubo chiusura

Un problema che si ripropone ciclicamente. Dipendenti e lavoratori della struttura nuovamente in ansia

Di seguito la nota di UIL in merito alla possibile chiusura dell’Hospice ‘Via delle Stelle‘ di Reggio Calabria.

Questa Organizzazione Sindacale più volte si è occupata delle criticità inerenti la struttura sanitaria Hospice Via delle Stelle, nel tempo numerose sono state le denunce trasmesse alle Autorità Competenti su aspetti relativi alle responsabilità di ordine gestionale divenute una delle cause a cui va addebitato quello che oramai si sta profilando quale ineluttabile fallimento. Nonostante le innumerevoli difficoltà discendenti dal mancato perfezionamento di un contratto di accreditamento con la Regione Calabria, il solo strumento utile a garantire regolarità alle prestazioni sanitarie erogate e continuità anche sotto il profilo economico, si perpetuano pratiche inconciliabili con uno stato di crisi conclamato quali il ricorso ad ulteriori assunzioni a tempo indeterminato, stipula di doppi contratti a consulenti esterni, pagamento di corsi di formazione… .

Se si è giunti ad un punto di elevatissima difficoltà, va ribadito senza infingimenti che palesi appaiono le responsabilità del livello gestionale interno che, prescindendo dall’auspicabile soluzione del problema, andrebbe senza indugio rimosso e sostituito. Molte sono state le iniziative della UIL nelle quali anche pubblicamente venivano denunciate le altrettante indiscutibili colpe fatte registrare dal livello regionale, iniziative intraprese sempre e comunque a difesa di un presidio importante nell’ambito delle cure palliative, di un bene di assoluta rilevanza sanitaria e sociale che oramai per la grande professionalità ed umanità dei propri operatori si è guadagnato un posto nel cuore dei reggini.

Gli stessi operatori che per l’insipienza di chi preposto, di una non comune capacità a perseverare nell’errore, aspettano da quattro mesi la corresponsione di uno stipendio, alla stessa stregua dell’impossibilità che registrano i fornitori ad approvvigionare dei beni di prima necessità la struttura. A rendere ancora più marcata e paradossale la situazione è il fatto che nel novembre del 2019 l’Hospice aveva superato a pieni voti la verifica ispettiva della regione atta a certificare le condizioni di idoneità complessive e propedeutiche all’avvio delle pratiche necessarie all’accreditamento con il Servizio Sanitario Regionale. Nei 17 mesi successivi non si è riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo Regione, ASP e vertici della struttura, non si è stati all’altezza di indire un incontro per dirimere ogni controversia e sottoscrivere un decisivo contratto che ponesse fine ad una storia infinita. L’Hospice, per l’alto valore che ha assunto, per la delicatezza e l’importanza dello specifico agire dei propri operatori, per le elevate aspettative dei cittadini che non possono accettare di essere privati di un presidio capace di erogare prestazioni sanitarie di eccellenza, non può e non deve trascinarsi nell’indigenza, sopravvivere per quanto il cuore dei reggini generosamente riesce ad elargire.

Per questa Confederazione, una eventuale chiusura dell’Hospice avrebbe conseguenze negative su tutta la collettività metropolitana, pertanto, l’ambito non può essere esclusivamente vertenziale ed essere circoscritto a mera dinamica di carattere sindacale tesa alla difesa dei sacrosanti diritti di ben 52 operatori sanitari, ma presuppone un corale coinvolgimento di tutte le istituzioni e della società civile. La UIL, per tali motivi, promuove un accorato appello a S.E. il Sig. Prefetto di Reggio Calabria affinché si faccia promotore e garante di un incontro tra le parti interessate, al Sindaco della Città Metropolitana, anche quale massima autorità sanitaria della città e della Provincia, intervenendo presso i massimi vertici sanitari regionali. Il Sindacato chiede a tutti i politici reggini che non facciano mancare il proprio contributo indispensabile per una veloce soluzione del problema.

Al Commissario dell’ASP, per le sue proprie competenze, chiediamo la disponibilità a mettere a disposizione della delicata vertenza la sua indiscutibile esperienza accumulata nel tempo anche in importanti ruoli regionali. Infine, ma non per ultimo, la UIL, chiede a S.E. l’Arcivescovo di Reggio-Bova Mons. Fortunato Morrone, da poco insediatosi, di far sentire, sull’argomento, la sua amorevole voce di Pastore di una comunità che pur afflitta da tanti mali non ha perso la speranza in un mondo più solidale e migliore”.