Reggio, Tribunale al freddo, gelo in aula e climatizzatori in tilt

Le apparecchiature del Cedir che dovrebbero garantire il riscaldamento all'interno dei numerosi uffici sono guaste. Spetta al Ministero trovare una soluzione

In attesa del nuovo Tribunale di Reggio Calabria, ancora fermo con le ‘4 frecce’, dentro gli uffici del ‘vecchio’ Cedir, si rimane col cappotto e sciarpa al collo. Non è certo una novità per gli addetti ai lavori. Ogni anno, la stessa storia. Nelle cancellerie e nelle aule del Tribunale di Reggio, così come in quelle della maggioranza delle aule di giustizia italiane, il riscaldamento rimane un optional.

Ma quest’anno il problema sembra essere ancora più grave, almeno per i dipendenti del Ministero della Giustizia e quelli comunali, che lavorano all’interno del Centro direzionale di Reggio Calabria, costretti ad arrangiarsi con piccole stufe improvvisate, guanti e cappello.

Il dilemma legato alle ‘temperature’ si verifica anche d’estate. Se durante la stagione invernale si presentano problematiche legate al gelo, in estate invece si percepisce l’esatto contrario. Nelle giornate più torride, lo scorso anno sono state sospese le udienze per il caldo eccessivo. Tanti gli appelli fatti, da avvocati, cancellieri e giudici. Anche l’allora procuratore Federico Cafiero de Raho aveva lanciato un appello, accolto dal Ministero.

Il Tribunale era stato successivamente dotato di un nuovo impianto di climatizzazione che ad oggi però non funziona più. Le nuove apparecchiature non sono sufficienti a garantire un clima mite all’interno dei numerosi uffici. E’ bene precisare come la competenza, in questo caso sia del Ministero che dovrà riparare il guasto nel breve termine. Anzi brevissimo.

Si attende infatti, come già avvertito nella giornata di oggi, un calo delle temperature. Dipendenti e addetti ai lavori non possono più attendere.