Caso Arrical a Santo Stefano, Malara: 'Non vogliamo essere complici di una norma antidemocratica'

"Norma che non tutela i cittadini della montagna", le parole amare e le precisazioni del primo cittadino di Santo Stefano

Sono nove i Comuni calabresi che, non avendo aderito ad Arrical, (Autorità rifiuti e risorse idriche), si ritroveranno adesso un commissario ad acta che li obbligherà ad associarsi.

Di ieri la decisione della Giunta della Regione Calabria, su proposta del presidente Roberto Occhiuto, che impone la presenza di un Commissario per sciogliere il nodo Arrical all’interno di nove Comuni contrari all’istituzione del nuovo ente di autorità idrica.

Tra questi c’è anche l’amministrazione di Santo Stefano in Aspromonte che a breve si ritroverà un commissario ad acta a cui spetterà il compito di adottare il provvedimento di adesione all’ente di governo d’Ambito.

Il primo cittadino Francesco Malara, ai nostri microfoni, precisa e spiega i motivi per cui la sua amministrazione non ha aderito ad Arrical:

“L’amministrazione ha scientemente deciso di non aderire sapendo che ad oggi non si potrà ottenere nulla ma quantomeno, con questa decisione, si esprime un gesto di rifiuto civile di accettazione di una norma regionale che fa riferimento ad una legge nazionale, ripeto nazionale, in conflitto con tante diverse ulteriori norme che hanno sullo sfondo il tentativo di tutelare i piccoli Comuni incentivandone la residenzialità.

Mentre questa accentra tutto alle Regioni espropriando ai Comuni di beni di loro proprietà (condutture, serbatoi, opere di presa) su cui hanno effettuato degli investimenti anche dei loro bilanci e certamente non tutelano i cittadini della montagna disincentivandone l’abitabilità in quanto gli viene tolto uno dei pochi vantaggi a cui essi avevano diritto: l’acqua buona ad un basso prezzo.

Noi abbiamo scelto di non essere complici di una norma nazionale antidemocratica”.

Con delibera del 12 gennaio ad oggetto ‘Adesione all’ente di Governo ‘Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria‘, il consiglio comunale, consapevole che la normativa regionale prevede la nomina di un Commissario ad acta in caso di mancata adesione ad Arrical, ha deciso di non aderire all’Ente di Governo d’ambito Arrical per le seguenti motivazioni:

mancanza di condivisione e partecipazione alle scelte, spoliazione patrimoniale con una perdita netta degli investimenti già realizzati, impoverimento comunale, incertezza sui tempi di intervento, inesistenza di un piano industriale che preveda l’estensione ed il potenziamento della rete di approvvigionamento e di distribuzione, gestione delle risorse territoriali che al contrario dovrebbero essere valorizzate ed utilizzate per incentivare le popolazioni residenti consentendone l’uso anche a terzi ma con una sorta di indennizzo necessario a colmare il gap di servizi e di opportunità che rendono disagevole l’abitare in montagna.

“L’alternativa comunque penalizzante dovrebbe quantomeno essere la differenziazione del costo dell’acqua in base al luogo di produzione e tale da scontare attraverso un piano di ammortamento, il valore patrimoniale delle reti che andranno a cambiare di proprietà o comunque di gestione – si legge nella delibera – Unico beneficio ottenibile sembrerebbe essere la gestione amministrativa della bollettazione e del seguimento degli incassi, effetto comunque facilmente ottenibile qualora ci fosse la possibilità di dotarsi di un software adeguato (cosa peraltro fattibile nell’attualità, attraverso le dotazioni finanziarie previste per la digitalizzazione con i fondi del PNRR) e un potenziamento delle risorse umane utilizzabili per la gestione del servizio”.

Per tutti questi motivi dunque il Comune non ha inteso aderire ad Arrical.

E’ bene precisare infine come il Commissario ad acta avrà il solo compito di far aderire il Comune ad Arrical. I commissari dei nove comuni quindi avranno il compito di adottare esclusivamente il provvedimento di adesione all’ente di governo d’Ambito.

“Tranquillizziamo i cittadini – conclude il sindaco Malara – L’amministrazione andrà avanti senza alcun problema nella gestione ordinaria di tutte le attività”.