Presentato a Santo Stefano in Aspromonte il nuovo romanzo di Giovanni Suraci

“Due verità svelate" fa seguito a “Era fame di vita”, ancora una volta mette in risalto personaggi e contesti positivi dell’Aspromonte

Nella storica piazza D. Romeo di Santo Stefano in Aspromonte, in anteprima, è stato presentato l’ultimo romanzo di Giovanni Suraci: “Due verità svelate” edito da “Città del sole edizioni”.

Alla presenza dell’Autore, ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale, il Sindaco dr. Francesco Malara, ha relazionato e coordinato i lavori, la giornalista dr.ssa Anna Foti, è intervenuto l’editore dr. Franco Arcidiaco, voce narrante il prof.Saverio Loddo.

Il romanzo di Giovanni Suraci “Due verità svelate” che fa seguito a “Era fame di vita”, ancora una volta mette in risalto personaggi e contesti positivi dell’Aspromonte.  La motivazione principale che spinge lo scrittore a raccontare la nostra terra è quella di narrare la parte migliore della Calabria e dei suoi abitanti. L’intento è di provocare una contaminazione positiva che esca fuori dai canoni, ormai stucchevoli, di un vittimismo generalizzato. Il romanzo, infatti, esce dagli stereotipi che identificano la Calabria solo per gli aspetti negativi ed autolesionisti. L’opera, ambientata alla fine degli anni’60, non nega i limiti e l’arretratezza di visioni e approcci, ma audacemente esplora anche la forza e la bellezza della popolazione calabrese e di una terra, più sfruttata che amata, che seppure in una situazione di disagio sociale ed economico è ricca di dignità e di orgoglio. Il protagonista principale del romanzo, è figlio di una generazione che aveva lo sguardo rivolto verso i grandi ideali, ma disattenta o addirittura pavida nel combattere il cancro che stava diffondendosi a macchia d’olio nel territorio calabrese: la ‘ndrangheta.

Il giovane Franco, personaggio chiave del racconto, dotato di un notevole bagaglio morale e culturale, per evitare di cadere nei tentacoli della emergente associazione a delinquere, con determinazione e forza di volontà, si trasferisce in Lombardia, precisamente a Desenzano, dove è accolto a braccia aperte dalla famiglia Riboldi. In questo nuovo ambito trovano spazio anche i sogni e le speranze, le amicizie e i legami, la solidarietà e la nostalgia, l’identità e la diffidenza, lo sradicamento e il fiorire di una storia d’amore. Tutto si mescola nella vita di persone e luoghi, nel mosaico di tradizioni e retaggi, di colori e spettacolari scenari che animano il romanzo.

Il giovane calabrese al Nord scopre con amarezza una realtà che lo sconvolge. Ma, mentre in Calabria non aveva avuto la forza di ribellarsi e combattere il contesto emergente, al Nord, quando gli propongono di fare da tramite con la Calabria per lo smaltimento di rifiuti tossici, prende coraggio e, in seguito alle pressanti proposte corruttive, con audacia si oppone e decide di denunciare i loschi affari che, suo malgrado, aveva avuto modo di scoprire. L’appassionate finale del romanzo fa riflettere e apre ampi scenari per una visione diversa e sempre attuale di quelli che sono i rapporti di forza tra il Nord e il Sud del Paese.