Reggio, nuovo sciopero dei lavoratori Avr: 'Così non si può andare avanti' - FOTO

Prosegue la battaglia infinita dei lavoratori di Avr a Reggio Calabria

I lavoratori Avr questa mattina, venerdì 25 settembre 2020, sono tornata a manifestare. Non in piazza, questa volta, ma di fronte alla sede dell’azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Reggio Calabria.

La strada di Campo Calabro è stata occupata dai manifestanti, lavoratori e sindacalisti, che pretendono più rispetto per i propri diritti. Ancora una volta, il tema fulcro della protesta è il mancato pagamento delle mensilità.

“Siamo in arretrato di 2 mesi, luglio e agosto, ed anche della quattordicesima. La situazione per i lavoratori di Villa San Giovanni è ancora più tragica perchè sono in attesa dello stipendio di giugno” hanno spiegato i presenti.

Ad oggi, però, i dipendenti non combattono unicamente per il loro diritto, ma anche per la loro dignità. Ai microfoni della stampa i sindacati sono mostrati fermi nel voler trovare una soluzione ad una situazione che ha dell’assurdo:

“Siamo passati da vittime a carnefici. Dopo le dichiarazioni del sindaco Falcomatà, che forse non si è reso conto del possibile danno, che ha denunciato un boicottaggio da parte di alcuni lavoratori si è creata, sui social, una vera e propria campagna denigratoria nei nostri confronti. Una situazione incresciosa che, non solo ci vede senza stipendi, ma che ci ha anche trasformati in cospiratori e ‘schifosi’. Chi punta il dito contro di noi – hanno raccontato i dipendenti Avr – forse non conosce bene la situazione in cui ci troviamo. Se ci saranno le condizioni, provvederemo a livello legale”.

EMERGENZA RIFIUTI

Stanchi di vedersi addossata la colpa, i dipendenti di Avr hanno spiegato anche:

“A Reggio e in gran parte del meridione, c’è sempre stata l’emergenza rifiuti e, se le cose non cambiano, continuerà ad esserci. Non sono i lavoratori i responsabili del disservizio, perché non sono loro ad occuparsi della gestione della raccolta.

Il sindacato deve essere messo nelle condizioni di fare il proprio lavoro e di portare avanti azioni a tutela dei dipendenti che, ancora una volta, si trovano in apprensione per il loro futuro”.