Scopelliti e la condanna: "Forza mediatica decisiva. Ero visto come il nemico"

L'ex Sindaco: 'Mi votò il 70% dei reggini. Il sogno si è smarrito'. Il Governatore della Puglia Emiliano: 'Libro commovente'

Dopo la tappa romana, Giuseppe Scopelliti ha presentato il libro ‘Io sono libero’ a Bari. L’evento si è tenuto nel corso della rassegna “Incontri giuridici” della Fondazione Tatarella in occasione del convegno ‘Giustizia giusta o ingiusta?’, nell’aula Aldo Moro della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari.

“Si può sintetizzare in uno slogan brevissimo: è sempre libero chi è libero dentro. Anche in carcere, continui ad essere libero perché sei consapevole di ciò che hai fatto sempre nella vita, nei ruoli istituzionali, di aver sempre servito la gente il territorio con dedizione e con amore, sapendo di non aver commesso reati indipendentemente dalle sentenze che a volte possono essere anche di natura politica, è triste dirlo.

Prima ancora che nelle sentenze, ero stato condannato dalla forza mediatica. Ero visto come il nemico. Se riesci a ridurre il disavanzo da 250 milioni l’anno a 30 milioni, significa che hai tolto un milione di euro a 250 persone. Meccanismi di questo tipo generano odio e rancore nei confronti di chi vuole lavorare per il bene della propria terra. Quello della sanità la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Ospite di TeleBari, Scopelliti ha così riassunto la dura esperienza in carcere, ribadendo la propria innocenza e parlando di sentenza di condanna ‘politica’.

“Avendo sempre lavorato con molta serenità e con molta coerenza, non avevo messo in preventivo questo scenario. Mi ha aiutato molto aver fatto lo sport a livello agonistico, imparando a lottare sul campo, una cosa che mi ha sempre contraddistinto anche in politica, fronteggiando l’avversario lealmente e poi dopo la partita stringendoci la mano”.

L’ex sindaco e governatore ha assicurato di avere tanti amici, più di quanti si potrebbe pensare.

‘Questo mi ha aiutato ad affrontare meglio la situazione, nel sapere che fuori comunque c’era tanta gente che con te soffriva. Gli uomini possono commettere errori volontariamente e anche involontariamente.

Ricordo quello che diceva Tatarella, ‘adesso dobbiamo lavorare per dare una dimensione nuova a questo paese, realizzando una democrazia compiuta. Io ho lavorato molto per aiutare a realizzarla, oggi noto che purtroppo è molto lontana e la stagione del bipolarismo è stata vissuta in maniera sbagliata anche dalle istituzioni”.

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Oggi, secondo Scopelliti, esiste anche un’antimafia di ‘spettacolo’.

“Invece ci sono tante persone che hanno servito questo paese e purtroppo hanno perso la vita.  Io sono un ragazzo cresciuto un attraverso queste esperienze, diventando il presidente più giovane d’Italia dei consigli regionali e successivamente sindaco di una città importante del mezzogiorno come Reggio Calabria e ancora dopo Governatore della Calabria. L’ho fatto senza lacci e senza lacciuoli, da uomo libero che voleva aiutare la propria comunità”.

Scopelliti ha ricordato il consenso bulgaro ottenuto alle urne reggine, quando venne rieletto sindaco con il 70% di consensi e l’86% di affluenza, percentuali che oggi sono praticamente dimezzate.

Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato alla presentazione, a Bari, del libro dell’ex governatore della Calabria.

“Un libro per certi versi commovente. Si legge di un uomo che affronta una delle prove più difficili, carcere e malattia sono le due sfide più difficili che si possono affrontare, assieme al lutto.

Sono qui per ragioni di affetto, apprezzo molto in modo in cui Scopelliti ha affrontato questo periodo difficile. Eravamo nello stesso momento presidenti di due regioni difficili. Talvolta i rischi di infrangere la legge sono elevati, serve grande consapevolezza da parte del sistema giudiziario. Scopelliti non parla mai di insussistenza del reato ma fa altre riflessioni”, le parole di Emiliano.