Simone Giacchetta: 'E' stata una vera impresa. Un grazie anche a Lillo Foti'

La promozione in serie A e quel mix tra giocatori esperti e giovani: "Spero la Cremonese diventi un modello da seguire"

Una promozione non programmata e per questo ancora più bella. La Cremonese nel contesto di un campionato straordinariamente interessante, conquista la serie A insieme al Lecce all’ultimo respiro e tra i protagonisti di questa impresa, l’ex Reggina Simone Giacchetta. Qualche giorno dopo i grandi festeggiamenti, Jack si racconta ai microfoni di CityNow:

Quei minuti finali interminabili

“Partiamo dalla fine, è stato bellissimo. I nostri tifosi erano stati collocati nei vari settori dello stadio di Como e nel momento in cui è arrivata la notizia del gol segnato dal Perugia contro il Monza, sono scesi tutti a ridosso della recinzione urlando festosi e comunicando ai giocatori quanto stava accadendo al Curi. Da quel momento sono iniziati i cinque minuti più lunghi della mia vita, in cui nella mia mente si riavvolgeva il nastro e facevo fatica a comprendere quello che stava accadendo. Una volta realizzato il tutto la gioia è stata immensa, sensazioni incommentabili, un susseguirsi di emozioni che poi alla fine ci hanno regalato questa enorme ed inaspettata soddisfazione”.

La chiamata della Cremonese, gli insegnamenti di Foti

“Adesso andiamo all’inizio della mia avventura. Ho ricevuto la chiamata della Cremonese mentre con l’Albinoleffe stavano affrontando i play off. Di fronte ad una occasione così non si poteva rinunciare, una straordinaria opportunità che mi consentiva di confrontarmi ad un certo livello. Il presidente Arvedi è un grandissimo imprenditore, il re dell’acciao e poi stare al fianco di Braida e Pecchia era per me una grande gratificazione.

La proprietà ci aveva chiesto di abbandonare la parte destra della classifica e provare a scalare quella di sinistra. Il programma non doveva essere realizzato nell’immediato, ma grazie ad uno zoccolo duro e l’inserimento di tanti giovani abbiamo raggiunto questo grandissimo traguardo. Hanno scelto un Ds più giovane che conosce i giovani, il mix di calciatori tra esperienza e gioventù paga sempre. Il calcio è cambiato rispetto a tanti anni addietro, è necessario puntare sui settori giovanili, bisogna cambiare mentalità e spero che quello che ha fatto la Cremonese possa essere uno spunto anche per altri, un modello da seguire. Ho un altro anno di contratto, è il momento dei festeggiamenti, più avanti si vedrà. I venti anni vissuti alla Reggina ed al fianco del presidente Foti mi hanno insegnato tanto, con momenti di esaltazione ma anche di straordinaria difficoltà. Sono state tutte quelle situazioni che mi hanno fatto crescere moltissimo. Devo ringraziare la Reggina e l’Albinoleffe per avermi dato la possibilità di fare questa esperienza”.